Missioni Consolata - Luglio 2015

I Perdenti dove, secondo la tradizione, eravamo transitati, e infine Porto Maurizio in Liguria. Gli abitanti di queste città sanno che il loro patrono proveniva dall’Egitto? Sì, credo che lo sappiano. La devozione per i martiri della Legione Tebea si è diffusa anche presso la Chiesa copta. Sì, quella copta è una Chiesa storica egiziana che venera non solo me, San Maurizio, ma tutti i miei valorosi com- pagni, le cui reliquie si ritrovano in numerose chiese sia in Europa che in Africa. Se non vado errato, qualche anno fa furono donate al Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa della Chiesa Copta, Papa Shenuda III, alcune preziose reli- quie dei Santi della Legione Tebana (nel 1991). È vero, il nostro sacrificio ha aperto anche un originale cammino ecumenico in quanto altre Chiese orientali ve- nerano i Martiri della Legione Tebea. Il martirio da noi subito è anteriore ai vari scismi succedutisi nella Chiesa attraverso i secoli. Anche nel mondo protestante c’è una devozione legata alla nostra testimonianza. Il vostro martirio alla luce della fede cristiana vi tra- sforma da perdenti in testimoni della fede, come per Gesù di Nazareth, il vostro sacrificio invece di es- sere visto come una sconfitta è diventato un segno di speranza per i cristiani di tutti i tempi. La fede nella Risurrezione è questa: offrire la propria vita per essere fedeli fino in fondo ai valori del Vangelo che Cristo ci ha lasciato! San Maurizio e i suoi compagni, che hanno versato il proprio sangue per la confessione della fede cristiana, restano ancora oggi dei testimoni esemplari di come si possa andare incontro al martirio con coerenza e corag- gio. Il loro esempio deve essere di stimolo per noi a vi- vere in pienezza la fede in Cristo Gesù, senza quei com- promessi che rischiano di annacquarla di fronte al mondo. Di tutta questa vicenda, una delle cose sorpren- denti è quella di scoprire che molti paesi e città delle nostre vallate alpine hanno come Santi protettori delle persone che oggi definiremmo «extracomunitari» in quanto provenienti dall’Egitto, ovvero dal continente africano. Mario Bandera, Missio Novara Resta il fatto che il vostro martirio affrontato corag- giosamente vi fa antesignani di tutti gli obiettori di coscienza. In più esso si è così impresso nelle vallate alpine che ancora oggi da quelle parti la devozione nei vostri confronti è molto viva e attuale. È vero, seimila soldati passati a fil di spada perché si rifiu- tarono di uccidere inermi valligiani, civili indifesi, fu un fatto eclatante che rimase impresso nella coscienza di quelle popolazioni. L’iconografia classica che si sviluppò successivamente ci rappresentò, infatti, come dei soldati con la palma del martirio in mano, lo stendardo con croce rossa in campo bianco, da cui la Svizzera si è ispi- rata per la sua bandiera, e la croce mauriziana dipinta sulle nostre armature. La devozione popolare ha visto in ciascuno di noi, oltre che dei legionari fedeli all’Impera- tore che avevano il compito di difendere il territorio loro affidato, delle persone che hanno avuto il coraggio di manifestare apertamente la fede cristiana in tempi non certo favorevoli a gesti simili. Oltre a ciò la vostra vicenda ha dato origine anche all’Ordine Cavalleresco di San Maurizio, che fu fon- dato dalla casa dei Savoia quando questa conquistò per un certo periodo il Vallese. Oltre a ciò i Savoia portarono a Torino parte delle reli- quie della Legione Tebana, nonché la mia spada e il no- stro simbolo, ovvero la croce mauriziana, conservati in una cappella della chiesa in cui è custodita anche la Sacra Sindone. Oltre che della casa Savoia siete diventati i protet- tori anche di altre istituzioni? Con i miei compagni siamo i patroni degli Alpini Italiani, delle Guardie Svizzere e delle truppe alpine dell’Esercito Francese. Le chiese dedicate a San Maurizio e ai Santi della Legione Tebana si diffusero, e sono presenti ancora oggi, in Valle d’Aosta, Piemonte, Francia, Germania e Svizzera. In quest’ultima nazione, nel Canton Grigioni, mi fu dedicata la città di Saint Moritz e anche in Francia molti paesi furono chiamati con il mio nome proprio per ricordare il valore e la testimonianza della Legione Te- bana. La più celebre è Bourg Saint Maurice in Savoia e per non essere da meno anche in Piemonte vennero affi- date alla nostra protezione San Maurizio Canavese vicino a Ivrea, nonché San Maurizio D’Opaglio nel novarese,

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