Missioni Consolata - Luglio 2015

LUGLIO 2015 MC 11 # A destra : Luis Gonzaga do Nasci- mento detto Luizinho, pai-de-santo in un terreiro del quartiere Tiberão a Floriano (Piauí); si notino sui muri i dipinti con gli indigeni ( caboclos ). Pagina precedente : partecipanti alla festa in attesa di riprendere le danze. stiano universalmente rappresen- tato con il corpo trafitto da frecce. Attorno al palo centrale, fulcro del terreiro , girano danzando uomini e soprattutto donne. Le signore in- dossano camicette rosse e ampie gonne verdi. Il ritmo è dettato dal suono incessante dei tamburi e dai canti intonati dal pai-de-santo , un uomo di 38 anni di nome Luis Gonzaga do Nascimento detto Lui- zinho. Indossa un mantello verde con maniche rosse. Sulla testa porta una corona di stoffa, proba- bilmente in onore di uno dei tanti attributi di Oxóssi: quello di «re di Ketu» (dal nome di un’antica capi- tale yoruba, localizzata nell’attuale Benin). Senza aprire gli occhi, Luizinho s’interrompe per presentarci a voce alta. D’altra parte, per noi sa- rebbe stato difficile passare inos- servati. Guardando i convenuti, un dato infatti sembra trovare con- ferma: come il candomblé, anche l’umbanda continua a raccogliere la grande maggioranza dei propri seguaci tra le persone nere (quasi sempre di bassa estrazione so- ciale). I muri del terreiro di Lui- zinho sono come un libro di storia dell’umbanda e delle religioni afrobrasiliane in generale. Vi sono disegnati indigeni e schiavi africani in catene accanto a immagini di Gesù e della Madonna. In uno stanzino riparato da una tenda trova invece posto un piccolo al- tare con statue e immagini. Mentre da un lato il pai-de-santo intona i canti e dall’altro quattro suonatori di atabaques e maracas scandiscono il ritmo, al centro della stanza i fedeli continuano nella loro danza. In transe A un certo punto della notte un paio di persone ci vengono a chia- mare e ci dicono di seguirle. Non andiamo lontano. Attraversiamo semplicemente la stradina per en- trare in un altro terreiro , nascosto tra le abitazioni. È una casa di una sola stanza, piccola e buia. Al fondo della stessa è posto un al- tare ingombro di statue di varie di- mensioni. Ma per noi ospiti è il pai-de-santo del luogo l’elemento indimenticabile. Lui si chiama Chicão. Ha un cappello di paglia in testa, una pipa in mano e una bella faccia d’anziano. Canta. Parla rapidissimo in una lin- gua sconosciuta e comunque di- versa dal brasiliano. Chicâo si la- scia fotografare. Poi ci fa uscire dalla stanza e ci porta nel cortile adiacente per mostrarci un riparo in legno ( tronqueira ), grande come la cuccia di un cane. Il pai- de-santo si accovaccia e apre il luc- • Religioni afrobrasiliane | Schiavismo | Neri e indigeni • MC ARTICOLI

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