Missioni Consolata - Maggio 2015

M anaus. «Nella regione della centrale di Belo Monte abbiamo già investito 2 mi- liardi ( di reais, circa 570 milioni di euro, ndr ) in progetti socioambientali». Alcuni numeri: «90% di riduzione dei casi di malaria nella regione del Xingu, 205 milioni investiti nelle comunità indi- gene, 26 mila ettari di area di preservazione o re- cupero ambientale, 27 punti di salute, 3 ospedali, 458 milioni investiti in strutture fognarie, 95 mi- lioni in azioni per rafforzare la sicurezza nella re- gione del Xingu». E ancora: «Andremo a generare energia pulita e rinnovabile con rispetto dell’am- biente e delle persone. Belo Monte è un esempio di sviluppo sostenibile per il mondo» . Essere d’ac- cordo con queste affermazioni risulta impossibile, ma sono alcuni stralci di una pagina pubblicitaria inserita in una rivista brasiliana e firmata da Norte Energia , il consorzio di imprese pubbliche e pri- vate che sta costruendo una centrale destinata a diventare la terza al mondo, dopo quella cinese delle Tre gole e quella brasiliana di Itaipu. La centrale di Itaipu, situata sul fiume Paraná, al confine tra Paraguay e Brasile, è in funzione dal 1984. Sul proprio sito, l’impresa si vanta di essere la più grande produttrice di energia pulita e rinno- vabile del pianeta. MAGGIO 2015 MC 39 La voce delle imprese idroelettriche (Uhe) «Stiamo lavorando per voi» Itaipu è la seconda centrale idroelettrica al mondo. Belo Monte sarà la terza. Il Brasile (come altri paesi) vuole sfruttare le risorse idriche dell’Amazzonia per produrre energia. Il futuro della produzione dell’energia dai fiumi non ri- siede però nei grandi progetti, ma in impianti di piccole dimensioni, meno dannosi dal punto di vista umano e ambientale. A l Forum di Manaus incon- triamo Jair Kotz, respon- sabile della gestione am- bientale di Itaipu e gerente esecutivo del programma Cultivando Agua Boa . Ci racconti in due parole le dimensioni di Itaipu. «Itaipu genera il 20 per cento della energia consu- mata dal Brasile e il 95 per cento di quella consumata in Paraguay. Fino al 2013 era il più grande produt- tore di energia elettrica del mondo». Perché un’impresa idroelettrica come la vo- stra ha deciso di presen- ziare a un evento come il Forum sulla bio diversità? «Siamo qui perché dal 2003 stiamo portando avanti un progetto di sviluppo territoriale sosteni- bile che ha l’acqua come elemento centrale. Il pro- getto include 65 azioni su tutto il territorio e coin- volge tutta la gente che su quel territorio vive. A destra : Jair Kotz, responsa- bile ambientale della centrale di Itaipu e del programma «Cultivando agua boa», du- rante la nostra intervista. In alto : la pagina pubblicitaria di Norte Energia, il consorzio di imprese della centrale di Belo Monte. DOSSIER MC BIODIVERSITÀ

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