Missioni Consolata - Maggio 2015

MAGGIO 2015 MC 33 che i valori evangelici andassero incarnati e non solo affermati, che non bastasse raccogliere i moribondi e i sofferenti, ma che fosse anche necessario denun- ciare le situazioni di violenza strutturale e istituzionalizzata, in- dicare in modo preciso le respon- sabilità dei sequestri, dei soprusi e dei massacri. Come ha scritto il cardinal Carlo Maria Martini, Romero è stato dunque «un vescovo educato dal suo popolo». L’incontro con i «crocifissi» della storia lo ha con- dotto all’essenzialità dell’annun- cio e ad abbracciare la croce. La sua scomodità risiedeva nell’ade- sione piena e fedele al messaggio sociale cristiano che, con il Conci- lio, aveva esortato la Chiesa a ri- volgersi a tutti, ma con un occhio di riguardo ai poveri e agli op- pressi. Oscar Romero è stato as- sassinato non in quanto vescovo, ma per la sua azione a fianco dei poveri e per le sue ferme de- nunce della repressione operata dalla giunta militare. Con il rico- noscimento del martirio e la bea- tificazione si è confermato il fatto che l’azione di Romero non era di carattere politico, bensì era la necessaria conseguenza del Vangelo di pace e di giustizia che l’arcivescovo di San Salvador predicava. La Chiesa ha così chia- rito definitivamente che Romero si è comportato da pastore e non da leader politico. E che, per es- sere fedele al proprio ministero, non avrebbe potuto agire diver- samente. A fianco dei poveri e degli oppressi In una realtà fortemente polariz- zata, divisa tra pochi ricchi e molti poveri, Oscar Romero è stato maestro e testimone: con la parola ha guidato e orientato il proprio popolo; con la testimo- nianza si è esposto in prima per- sona e si è schierato. Ha parlato e agito senza odio, cercando di esortare tutti alla conversione. Da una terra dove scorreva il san- gue, dove gli oppositori erano fatti scomparire, dove i diritti umani erano calpestati, la voce di Romero, libera e autorevole, ha oltrepassato le frontiere ed è stata sentita in tutto il mondo. Le sue omelie erano seguite dagli in- viati della stampa internazionale per il significato che, nel contesto mondiale, aveva la lotta che si combatteva in quella minuscola nazione, e per la presenza di una Chiesa, come quella dell’arcidio- cesi di San Salvador, evangelica- mente schierata a fianco del pro- prio popolo e, appunto per que- sto, violentemente colpita dalle forze militari e dagli squadroni della morte. Monsignor Romero è stato sem- plicemente fedele alla missione che gli era stata affidata. Quando si è reso conto delle sofferenze del suo popolo, ne ha avuto com- passione e da buon pastore se ne è fatto carico. È andato consape- volmente incontro alla morte e non vi si è sottratto: la logica evangelica gli chiedeva questo e lui vi ha aderito. nia a San Salvador, appunto il 23 maggio. Fino a questo momento, secondo il Codice di diritto cano- nico, per proclamare un martire era necessario che gli assassini fossero atei o di un’altra reli- gione. Ora invece con il ricono- scimento del martirio di Oscar Romero, assassinato da cristiani, il concetto si allarga perché l’a- zione in favore della giustizia è ri- tenuta connaturata all’annuncio evangelico. L’arcivescovo di San Salvador dall’indomani dell’as- sassinio, per il suo popolo e per quanti in America latina erano impegnati nella promozione della giustizia sociale, era già stato indicato come «San Ro- mero de las Americas». Oggi fi- nalmente lo è anche per la Chiesa universale. Un vescovo educato dal suo popolo La lapide posta sulla tomba di Romero riporta semplicemente il suo motto episcopale: « Sentir con la Iglesia » («Pensare con la Chiesa»). Il suo desiderio è stato, infatti, fin dall’inizio del suo mini- stero sacerdotale, quello di vi- vere il messaggio cristiano re- stando fedelmente ancorato alla Chiesa. Il Concilio Vaticano II, i docu- menti di Medellin e il magistero di Paolo VI l’hanno costretto progressivamente a interrogarsi sulle condizioni di vita della sua gente, sulle violenze a cui era soggetta. Soprattutto nei tre anni in cui è stato arcivescovo di San Salvador, Romero ha sem- pre più chiaramente sentito il grido del proprio popolo, op- presso nei diritti fondamentali, e a questo popolo ha prestato la propria voce, indicandogli la strada della conversione e della nonviolenza per uscire dal dramma che stava vivendo. Si schierò così, sempre più decisa- mente, in difesa dei poveri e de- gli oppressi, convinto del fatto • Beato Romero | Giustizia | Martirio | Poveri e oppressi • MC ARTICOLI # A destra : mons. Oscar Romero mentre registra un suo intervento. Pagina precedente : Romero saluta i fedeli all’uscita della chiesa.

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