Missioni Consolata - Aprile 2015

80 MC APRILE 2015 PROSSIMAMENTE: J.M. Bergoglio, Il Dio che ci nutre Gianfranco Ravasi, Siamo quel che mangiamo? Chiara Giaccardi, Questo piatto parla di noi Angelo Scola, Abitare il mondo O.A.R. Maradiaga, Lo scandalo della fame Librarsi Una tavola, pane e companatico. La compagnia di casa e dei figli. (Ri)scopriamo il gusto del pasto. Che non è mai solamente cibo… M angiare non è solo ingur- gitare alimenti. È anche prepara- zione, compagnia e racconto. Nelle nostre case, però, la Tv e l’improv- visazione restano spesso gli unici ingredienti della cena, ridotta a evento alimentare quando invece è l’unico momento «insieme» della famiglia. Esiste un altro modo di cenare: preparare un risotto con cura, apparecchiare la tavola in modo simpatico, conversare tra fi- gli e genitori narrando di noi. Così il cibo diventa ciò che è: em- blema di una relazione e simbolo di un «tu» che arricchisce il nostro vivere. L’Eucaristia come il pasto di famiglia. Senza vera comunione, mangiare in- sieme è cosa fa- sulla. Il Pane di Dio chiama una vera compagnia. E ucaristia-ca- rità-Chiesa. Questo trinomio è uno dei capi- saldi del cristianesimo. Celebrare il dono di Cristo fa sorgere in ogni credente il desiderio di imitare la compassione del Figlio di Dio; co- loro che sono attratti da tale mi- sericordia costituiscono la Chiesa. Il Samaritano della parabola è emblema del discepolo di Cristo, che si commuove di fronte al sof- ferente. Riflettendo sui freni che la carità può incontrare (la fretta, la paura, gli alibi), il cardinale Martini ha tracciato un cammino esigente, l’unico possibile per rendere eloquente il rito e con- creta la testimonianza. «Non di solo pane». La parola di Gesù risuona mentre l’Expo ci porta il mondo in casa. Lasciamoci provocare da quel Pane. P erché un cri- stiano deve occuparsi di «Nu- trire il Pianeta, Energia per la Vita»? Se nulla di umano rimane estraneo a un credente, questo vale ancor di più per la questione cibo e la giustizia che ne deriva. Per l’uomo e la donna mangiare è narrazione e simbolo, cultura e af- fetti, richiamo alla costruzione di una terra abitabile per tutti, luogo in cui ciascuno possa saziare la propria fame di pane e di infinito. Il credente sa che, da quando il Fi- glio dell’uomo ha deciso di farsi mangiare, il cibo non è mero ali- mento bensì segno dell’essenza di Dio, compagno di ogni persona. Il fenomeno dei cash crops e del land grabbing . I common pool goods e la finan- ziarizzazione dei beni agricoli. Realtà lontane da noi? Tutt’al- tro. Ecco perché. D i terra ce n’è per tutti; di cibo, pure. Perché allora tanta ingiustizia, 1,2 miliardi di poveri «estremi» e 800 milioni di sottonutriti, quando il diritto all’ali- mentazione è ormai riconosciuto a livello universale? Il nodo è come si accede alla terra, fonte di vita e nutrizione. E pure lo scandalo della speculazione sulle risorse: c’è chi gioca in Borsa sul pane degli esclusi. Il sostegno ai piccoli produttori, il contenimento delle produzioni agricole a scopi industriali, lo spazio alle donne... Così l’economia del cibo non sarà più omicida ma a servizio di una giustizia più grande. Un Giardiniere, un giardino, due custodi. Dio crea, l’umanità è invitata a custo- dire. La terra porta frutto. E il creato diventa salvato. D avvero la Bib- bia predica il predominio incontrollato del- l’uomo sulla natura? Se rileggiamo la Scrittura sco- priamo che Dio affida il cosmo al- l’uomo e alla donna perché si fida di loro. Essi diventano responsa- bili dei doni ricevuti. Questo fi- darsi reciproco diventa la base su cui fondare una ricomprensione intellettualmente onesta della re- lazione tra genere umano e am- biente. Nessun rapporto di forza e nessuna chiusura egocentrica: la vocazione di ogni persona è far fruttare i beni condivisi. Il pane non si compra, si condi- vide. Alla mensa dell’umanità, come una fami- glia, dove anche il creato è mio prossimo. Per- ché ha un’anima anche il cibo. «D ividere per moltiplicare» è realtà vera anche nella quotidianità. Dividere - non separare ma con-dividere - crea l’occasione per moltiplicare le risorse a vantaggio di tutti. E divi- dere le risorse moltiplica le ener- gie. Come in una riunione di lavoro, con la messa in comune delle infor- mazioni; come con una piattaforma digitale di servizi collaborativi... È questo il tema che la Caritas porta a Expo. «La parabola della moltipli- cazione dei pani e dei pesci - ri- corda papa Francesco - ci insegna proprio questo: se c’è volontà, quello che abbiamo non finisce, anzi ne avanza e non va perso».

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