Missioni Consolata - Aprile 2015

APRILE 2015 MC 55 fiumi», infatti qui con- fluiscono il Gange e lo Yamuna). Luoghi che si rifanno alla mitologia in- duista. Per compren- dere ciò che avviene in occasione del Kumbha- melā è infatti necessario ritornare al mito: senza di esso ciò che accade sarebbe impenetrabile. Questo racconto mitolo- gico - riportato nelle an- tichissime scritture vedi- che chiamate Purana e nel testo epico Mahābhārata - è stret- tamente collegato al mito induista della crea- zione dell’universo. Si narra che Viṣṇu, una delle tre divinità ( Trimūrti ) induiste più importanti insieme a Brahmā e a Śiva, riuscì a riconciliare dèi ( Deva ) e anti-dèi ( Asura ), dopo un’aspra lotta, in cambio della loro partecipazione alla creazione del mondo. Deva e Asura si unirono, e servendosi del monte Mandara appoggiato sul dorso della tartaruga Akūpara, presero il serpente Vāsuki come corda e iniziarono ad agitare l’o- ceano cosmico. Ne ricavarono l’ ámṛta , il nettare dell’immorta- lità, racchiuso all’interno di una brocca ( kumbh ). Al momento della creazione dell’universo nacquero creature, esseri celesti, la luna e altro ancora. Ma il patto iniziale fra Deva e Asura si spezzò inne- scando un altro scontro per il pos- sesso del nettare di lunga vita. Du- rante questa lotta, che durò per 12 giorni e 12 notti, alcune gocce di ámṛta caddero sulla Terra, in corrispondenza di alcuni fiumi e città. Secondo il mito l’ ámṛta toccò le città, divenute sacre, di Nashik, Ujjain, Haridwar e Allahabad. Que- sti sono i quattro siti dove ogni 12 anni, a rotazione, ha luogo il gran- dioso raduno del Kumbha-melā . Questo intervallo ciclico si spiega con la credenza secondo cui 12 anni per l’uomo corrispondono a 12 giorni per le divinità. Da qui l’u- sanza di celebrare questo festival ogni 12 anni in ognuno dei quattro luoghi sacri, lungo le rive del fiume MC ARTICOLI I ndIa 2015 U n mosaIco tUrbolento I l subcontinente indiano è un mosaico etnico (hindi, puñjābī, gujarathi, rajastani, sindhi, bihari, solo per citare i gruppi più diffusi) e religioso. In una nazione con oltre un mi- liardo di abitanti - precisamente 1.271.702.542 abitanti a gennaio 2015 - le diversità etniche sono accompagnate da un’altrettanta varietà di fedi religiose. maggio- ritari sono gli induisti (circa l’82%). seguono poi musulmani (12% suddivisi in sunniti, maggioritari, e sciiti), sikh 2%, cattolici 1,1%, protestanti 1,1%, buddhisti 0,8%, giainisti 0,4%, e altre religioni minoritarie come l’animismo e il parsismo (meno dell’1%). In realtà, il panorama religioso è molto più complesso, poiché l’in- duismo a sua volta è composto da correnti come quella Śivaita e quella Visnuita. sul piano sociale, la predominanza dell’induismo ha risvolti nel mantenimento delle caste, che ancora regolano, in numerose città e zone dell’India, i rapporti socio-economici, seb- bene la costituzione del 1950 le abbia abolite. Questa premi- nenza dell’induismo ha fatto emergere un fenomeno relativa- mente nuovo nella politica indiana: l’affermazione del Bharatiya Janata Party (bjp), partito nazionalista indù. la sua ascesa è stata rapidissima: nel 1984 aveva solo due seggi alla camera bassa del Parlamento indiano, ma già nel maggio 2014, narendra modi, leader del bjp, era diventato primo ministro dell’India. nato da una famiglia appartenente a uno dei ranghi più bassi del sistema delle caste, ex venditore di tè, modi era stato governatore dello stato del Gujarat dal 2001 al 2014. oggi tuttavia, dopo neanche un anno dall’elezione, qualcosa sta cambiando, come dimo- strano le elezioni statali del febbraio 2015 a delhi, che hanno vi- sto la sconfitta del bjp e la vittoria del partito anticorruzione Aam Aadmi Party (il Partito dell’Uomo comune), con il successo di arvind Kejriwal. Un esito salutato con grande entusiasmo an- che dalle comunità cristiane dell’India, che tra dicembre scorso e i primi due mesi del 2015 hanno subìto varie aggressioni e vanda- lismi, come la profanazione della grotta mariana della chiesa no- stra signora delle Grazie a new delhi. S.C.T.

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