Missioni Consolata - Aprile 2015

LO SCANDALO DELLA PRESCRIZIONE 30 MC APRILE 2015 Della legalità e della giustizia La rubrica di Gian Carlo Caselli Torniamo a parlare di corruzione e dei danni che produce. Pur registrando livelli da primato, nelle carceri italiane ci sono soltanto una decina di per- sone (su 54 mila!) detenute per quel reato. Colpa anche della prescrizione che, da norma di garanzia, si è trasformata in una scappatoia legale per im- putati eccellenti e colletti bianchi. Le soluzioni ci sarebbero, ma troppo spesso manca la volontà politica. Così, a 25 anni dall’uscita di «Educare alla legalità», in Italia la situazione è addirittura peggiorata. P apa Francesco ha fatto riferimento al tema della corruzione, dal giorno della sua elezione a Pontefice, in moltissime occasioni, in parti- colare nella Evangelii gaudium . Parole dure egli le ha pronunziate anche in occasione dell’incon- tro con la delegazione dell’Associazione internazio- nale di diritto penale (23 ottobre 2014). Secondo il Papa la corruzione, come gravità, viene subito dopo la tratta delle persone. È un male più grande del pec- cato e, più che perdonato, va curato. È diventata «una pratica abituale nelle transazioni commerciali e finanziarie, negli appalti pubblici, in ogni negoziazione che coinvolga agenti dello Stato. È la vittoria delle ap- parenze sulla realtà». Quanto alla sanzione penale, essa «è come una rete che cattura solo i pesci piccoli, mentre lascia i grandi liberi nel mare». Meritano mag- giore severità le forme di corruzione «che causano gravi danni in materia economica e sociale». Per esempio, «le gravi frodi contro la pubblica ammini- strazione o l’esercizio sleale dell’amministrazione»; ovvero «qualsiasi sorta di ostacolo frapposto al fun- zionamento della giustizia con l’intenzione di procu- rare l’impunità per le proprie malefatte o per quelle di terzi». Di corruzione, purtroppo, ce n’è un po’ dovunque, ma LA GIUSTIZIA: qualche numero Procedimenti penali estinti per prescrizione (2013) 123.078 (337 al giorno) Numero di detenuti nelle carceri italiane (31 gennaio 2015) 53.889 Numero di detenuti per corruzione (e concussione) dato statistico irrilevante in Italia - almeno rispetto gli altri paesi europei - di più, se è vero che da noi si registra una corruzione pari al 50% di quella dell’intera Comunità. Le parole del Papa, dunque, ci interpellano in modo speciale. L a prima considerazione da fare è che la corru- zione (nonostante le tante inchieste, da «Tan- gentopoli» in poi) sembra riprodursi all’infi- nito. C’è quindi prima di tutto un problema di regole, di leggi che riescano a rendere la corruzione non conveniente. Questo problema investe l’adegua- mento delle pene (non solo carcerarie; anche e so- prattutto interdittive, quelle in ultima analisi ancor più temute e quindi assai efficaci). Nonché la defini- zione delle fattispecie, che una recente riforma (at- tesa per oltre vent’anni e tradottasi nella cosiddetta «legge Severino») ha finito per confondere e annac- quare, costringendoci a mettere in cantiere una nuova riforma. Ma ancor più gravi e urgenti sono i problemi connessi alla certezza della pena. Se i tempi del processo sono biblici e la prescrizione quasi sem- pre inghiotte tutto e lo azzera, o si interviene effica- cemente su questo versante o si continua a ballare sul Titanic. Per salvarsi bisogna avere coraggio: inter- rompere la prescrizione quanto meno con la con-

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