Missioni Consolata - Aprile 2015

MC ARTICOLI APRILE 2015 MC 13 © Ricardo Augustin membri che lo compongono. È la prima volta che cede e accetta che il Cep sia fatto secondo i dettami dell’articolo 289 della Costituzione: ovvero ogni membro sarà espressione di un settore della società civile, e non di partiti politici o dei tre poteri. È il quinto Cep dell’era Martelly, ed è l’unico segno di speranza nella crisi. I l 23 gennaio il nuovo Cep è entrato in funzione con l’obiettivo di organizzare, entro l’anno, ele- zioni amministrative, politiche e presidenziali. Ricardo Augustin ne fa parte in qualità di rap- presentante scelto dalla Conferenza episcopale hai- tiana (Ceh). «Si può dire che è l’unica istituzione che attualmente ha una certa legittimità» ricorda Augu- stin in un perfetto italiano. «Fino adesso non sento sfiducia nei confronti del Cep, anche grazie al profilo delle persone che lo compongono. I diversi settori di- cono: vediamo i primi passi. Io, dopo la nomina, sono stato subito chiamato da un politico dell’opposizione radicale, mi ha fatto i complimenti». Il nuovo Cep si è subito messo al lavoro. Occorre ve- rificare i tempi tecnici e i mezzi economici e definire un calendario elettorale. Le opzioni sono due: divi- dere le legislative dalle presidenziali, iniziando le ele- zioni a luglio per poi passare a ottobre, oppure indire elezioni generali. «Abbiamo delle scadenze che ci vincolano. La lista elettorale deve essere chiusa 90 giorni prima della data delle elezioni. Ma oggi al- meno un terzo degli elettori ha la tessera scaduta. Questa è un’altra preoccupazione su cui decidere» ri- corda Augustin. Il 10 febbraio il Cep propone un ca- lendario elettorale con la prima opzione, ma viene du- ramente criticato dai par- titi politici. «Adesso non c’è ag- gressività nei confronti del consiglio. Suppongo per- ché questo Cep è composto da tecnici e quindi non ci sono interessi politici immediati. La sfida per noi è riuscire a mantenere una coesione nel gruppo, fare sì che le decisioni al nostro interno siano sempre demo- cratiche, con votazione per ogni decisione: siamo 9 e quindi si decide almeno in 5». L e manifestazioni dei gruppi più radicali, che hanno spesso risvolti violenti, possono avere una grande influenza su questo processo così delicato: «Per noi l’obiettivo è anche creare un clima che permetta la realizzazione delle elezioni. Se continuano queste manifestazioni la situazione di- venta critica. La questione è politica. Con questo comportamento possono arrivare a bloccare tutto e impedire le consultazioni. Ma se non si fanno, è peg- gio per tutti». Marco Bello # A sinistra : manifestazioni contro il presidente Martelly e contro il governo lo scorso 7 febbraio a Port-au-Prince. # A lato : il presidente Martelly, in carica da maggio 2011. # Sopra : Ricardo Augustin, membro del Cep, rappresentante della Conferenza episcopale haitiana.

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