Missioni Consolata - Novembre 2014

74 MC NOVEMBRE 2014 Cooperando… grande paillote per gli incontri comu- nitari e un centro di informatica. «An- che da noi la digitazione di testi e la stampa di documenti sono servizi molto richiesti», dice padre Jorge Guilherme, soprannominato Ki- rikinto, «e stiamo cercando di poten- ziare il centro d’informatica anche in questa direzione». Come in molte aree costiere del Mozambico, la sfida a Vilankulo è quella di accompagnare la popolazione locale per metterla in condizioni di beneficiare della pre- senza del turismo e di non essere solo la parte da nascondere lontano dal lusso dei resort . Nova Mambone, «a salina do padre» L’oceano è fonte di ricchezza anche in zone meno turistiche come Nova Mambone, dove la salina dei missio- nari della Consolata affronta, fra giu- gno e luglio, la fase di pulizia prima della produzione. Padre Carlos Osorio indica soddisfatto il Flor do Indico , tipo di sale pregiatissimo che brilla nell’angolo di una delle vasche: «Questo è il fior di sale», spiega men- tre uno degli operai, con una paletta forata, passa delicatamente a pelo d’acqua per raccogliere i preziosi cri- stalli. «La salina ne produce una ses- santina di chili all’anno, una quantità minuscola rispetto alla produzione totale di sale pari a circa duemila ton- nellate all’anno». Insieme a Marga- rida, la laica portoghese che collabora da anni con i missionari in Mozam- bico, padre Carlos sta avviando la commercializzazione del Flor do In- dico proponendolo a una serie di esercizi a Maputo. Quanto al sale normale, il confezionamento in sac- chi singoli da un chilo invece che in sacchi da venti lo ha reso più fruibile e adatto alla vendita. La salina è un’attività fondamentale per tutta la regione e permette di sostenere una serie di progetti a Nova Mambone come nel resto del Mozambico. Uno di questi è il corso di alfabetizzazione offerto agli operai della salina stessa. «A un certo punto», racconta Carlos, «mi sono reso conto che gli operai pensavano che il corso servisse ai missionari e alla salina, non a loro, e lo vivevano come un’imposizione. Ora, però, si sono resi conto che non è così: hanno i documenti di identità che permettono loro di accedere ad esempio alle cure mediche o a conti bancari su cui ricevono gli stipendi. Saper leggere e scrivere serve loro per poter gestire tutto questo. Perciò hanno cambiato completamente vi- sione della cosa». Guiúa, formazione permanente Al centro di formazione di Guiua, a una ventina di chilometri dalla città di Inhambane, c’è sempre molto fer- mento. Margarida corre da una parte all’altra ascoltando le esigenze dei corsisti e degli ospiti, organizzando le sale per le iniziative formative e ve- dendo e rivedendo le prenotazioni dei gruppi che arrivano per i corsi. Margarida segue poi l’ufficio progetti della Regione Mozambico e aiuta i missionari a ideare e scrivere i pro- getti. «Un’opportunità che dovremo tenere d’occhio nei prossimi mesi», spiega passeggiando lungo la baia di Inhambane in un raro momento di # Da sinistra in basso, in senso orario : padre Giuseppe Frizzi a Maua; i padri Agalo Fredrick Oluoch e Manuel Tava- res nella paillotte della casa regionale a Maputo; padre Carlos Osorio con- trolla il sale sotto gli occhi di Gian- carlo Pegoraro, volontario laico; Chiara anima un corso di formazione a Guiua.

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