Missioni Consolata - Novembre 2014

Dopo la deportazione staliniana del 1944 e due sanguinose guerre civili, nella piccola repubblica caucasica pare vigere la calma. Il presidente Ramzan Kadyrov, fedelissimo di Putin, tiene in pugno il paese. Senza alcuna preoccupazione per i diritti umani. AI CONFINI DELL’EUROPA (3): LA CECENIA IL PICCOLO REGNO DI KADYROV CECENIA di ROBERTA BERTOLDI (Osservatorio Balcani e Caucaso) stema repressivo ben radicato - Ramzan Kadyrov e i suoi stanno riuscendo a tener fede allo slogan lanciato qualche anno fa: «La Ce- cenia senza segni di guerra». Al- meno per quanto riguarda la capi- tale. Dopo le bombe, la paura Se Grozny sta rinascendo dal punto di vista architettonico, non tutte le tracce della guerra sono state però cancellate. Dietro la facciata splendente della città, c’è un mondo di miseria di cui pochi parlano. Molti ceceni vivono an- cora in case provvisorie e la disoc- cupazione è altissima (sopra il 40% secondo i dati ufficiali). La corru- zione è molto diffusa e senza tan- genti è impossibile trovare lavoro. Molti lasciano il paese per cercare L uci colorate brillano nel cielo di Grozny, la città è animata da traffico e commerci. Ovunque fervono cantieri. Una situazione molto diversa da qualche anno fa, quando la capi- tale della Repubblica cecena era ancora un ammasso di edifici in rovina, crivellati dalle bombe. Oggi la strada principale è intitolata a Putin, il presidente russo che ha distrutto Grozny in passato ma che ora ne finanzia la ricostru- zione, sotto la supervisione del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Secondo dati del ministero delle Finanze russo, negli ultimi anni Mosca ha finanziato più del 90 per cento del bilancio totale della Ce- cenia. Grazie a questa ingente iniezione di danaro - e a un si- © Str / AFP

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=