Missioni Consolata - Novembre 2014

Fonti bibliografiche 1 - Ebola: a failure of international collective action , The Lancet (editoriale), 23 agosto 2014. 2 - Gostin LO, Ebola: towards an International Health Systems fund , The Lancet, 5 Settembre 2014. 3 - «Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute», www.epicentro.iss.it . 4 - World Health Organization, Ebola Response Road- map Situation , Report 3, 12 September, www.who.int . 5 - World Health Organization, Who Statement on the Meeting of the International Health Regulations Emer- gency Committee Regarding the 2014 Ebola Outbreak in West Africa . 6 - World Health Organization, Ebola response roadmap , 28 agosto 2014. 7 - World Health Organization, Virological analysis: no link between Ebola outbreaks in west Africa and Democratic Republic of Congo . 8 - World Health Organization, Ebola virus disease - Democratic Republic of Congo , 10 settembre 2014. 9 - World Health Organization, Ebola virus disease. Fact sheet N. 103 . 10 - Fonte citata, nota 3 . 11 - World Health Organization, Ebola virus disease, West Africa - update. Disease outbreak news , 3 July 2014. 12 - Fonte citata, nota 9 . 13 - World Health Organization, Frequently asked questions on Ebola virus disease . 14 - Fonte citata, nota 9 . 15 - Fonte citata, nota 4 . 16 - Fonte citata, nota 2 . 17 - Fauci AS, Ebola - Underscoring the Global Dispari- ties , in Health Care Resources, New England Journal of Medicine, 13 agosto 2014, www.nejm.org . 18 - Goodman JL., Studying “Secret Serums” - Toward Safe, Effective Ebola Treatments , New England Journal of Medicine, 20 agosto 2014, www.nejm.org. I nFo e aggIornamentI : • World Health Organization: www.who.int • Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute: www.epicentro.iss.it • Centers for Disease Control and Prevention (Atlanta, Usa): www.cdc.gov . L’ autrIce deLL ’ artIcoLo : Di formazione medico, dopo alcuni anni di esperienza in ospedale, Valeria Confalonieri (1965) ha deciso di dedi- care il suo lavoro esclusivamente al giornalismo medico- scientifico. Si occupa in particolare di argomenti sanitari e sociali nei paesi impoveriti e in generale di diritto e ac- cesso alla salute delle popolazioni più vulnerabili. Su tali temi ha collaborato con diverse testate on line e carta- cee e alla scrittura di libri. È membro dell’«Osservatorio italiano sulla salute globale». I ntervIste a cura dI : Marco Bello, redazione MC. L e Foto deLLe copertIne : • In prima pagina : Guinea, Conakry, personale con indu- menti protettivi trasporta una vittima dell’Ebola nel cen- tro gestito da Medici senza frontiere , vicino all’ospedale Donka (settembre 2014). • In ultima pagina : Costa D’Avorio, Abidjan, bambini os- servano il poster sui sintomi dell’Ebola in una scuola del quartiere di Koummassi (settembre 2014). d ossIer a cura dI : Paolo Moiola, redazione MC. DOSSIER MC EBOLA NOVEMBRE 2014 MC 47 con altre malattie. Nell’ospedale cattolico in cui è morto il padre spagnolo, di cui si è parlato, sono morte otto persone. Adesso cercano di riorganiz- zarlo». Intanto sono stati creati centri sanitari per l’Ebola in diverse zone. Sono tende nelle quali si isolano i casi e si impediscono i contatti con il resto della po- polazione. «Però vengono trascurati gli altri malati. Si continua a morire di malaria». In Liberia lo stato ha preso in mano la situazione utilizzando l’esercito. Le scuole sono rimaste chiuse, i raduni sono proibiti, e si cerca di non far spostare la gente. «I soldati hanno circondato intere zone, villaggi dove magari c’è stato un caso. E sparano a vista contro chi volesse entrare o uscire. Così diventa difficile trovare da mangiare, o andare a vendere i propri prodotti agricoli. L’economia informale è ral- lentata e la povertà aumenta. Anche noi siamo bloccate nelle missioni. A Ganta abbiamo il centro dei lebbrosi e tubercolotici. Vi lavorano due suore, una volontaria e un dottore. Cercano di non muo- versi e non far entrare gente dall’esterno. Un po’ ovunque sono stati messi secchi con acqua e can- deggina per lavarsi le mani». A livello sociale l’epi- demia è «un disastro, divide le famiglie». Continua suor Annella: «Un ragazzo che lavora in missione ha il villaggio isolato, e non può tornare a casa da settimane. Una donna che si è ammalata è stata portata in un centro, ma i suoi figli li hanno tutti isolati per paura che siano già contagiati». I liberiani hanno appreso che sono state testate delle medicine su malati occidentali e si sono con- vinti che i ricchi le possono avere e loro no. Poi però hanno visto che anche gli stranieri muoiono. «Qui ci sono pochissimi mezzi. Non hanno ambulanze, tute di isolamento. È una spesa enorme che deve venire da fuori». Le missionarie della Consolata sono presenti in Li- beria da 50 anni. Oggi sono in 10 nelle tre missioni. «Lo stato liberiano è rovinato dalla dipendenza da- gli Usa. Non prende iniziative, aspetta sempre un’imbeccata. L’attuale presidente, Ellen Johnson Sirleaf, è liberiana ma di origini statunitensi». Tanti liberiani hanno amici e parenti in Usa, e adesso cercano di lasciare il paese in attesa che passi un po’ di tempo e l’epidemia. Marco Bello

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