Missioni Consolata - Novembre 2014

22 MC NOVEMBRE 2014 NEL MONDO UN’INFLazIONE DI CONFLITTUaLITÀ DI GUERRA IN GUERRA MONDO di PIERGIORGIO PESCALI L’istituto svedese divide l’intensità e la gravità degli scontri secondo parametri che tengono conto sia del numero di vittime accertate nel corso dell’intero anno, sia delle parti in causa coinvolte. Secondo questo criterio si può parlare di guerra conclamata solo se i morti superano le 1.000 unità, mentre se le vittime accertate sono comprese tra un minimo di 25 e un massimo di 1.000 lo stato di belligeranza viene declassificato come conflitto minore. Un altro principio utilizzato dagli studiosi di Uppsala per accertare la tipologia di scontro è l’identifi- cazione degli attori coinvolti nelle operazioni belliche, generalmente forze armate governative o gruppi militari organizzati (anche se privi di una sigla o di un nome ufficiale) le cui azioni si concentrano contro la popolazione civile. Q uanti conflitti si stanno consumando nel mondo? Non è possibile dare una risposta esauriente e defi- nitiva a questa domanda visto che, a seconda dei vari criteri di analisi, il numero, l’intensità e la tipologia di violenza possono risultare sensi- bilmente diversi da uno studio al- l’altro. Una valutazione complessiva, però, la si può dare, e non è certo positiva: nel corso del 2013, la ten- denza a risolvere le divergenze con le dispute armate è stata in costante aumento. I dati di Uppsala Il principale rapporto su cui molti analisti e studiosi basano le pro- prie osservazioni sul tema viene stilato annualmente dal Diparti- mento di pace dell’Università di Uppsala, in Svezia. Esaminando i dati sulle guerre in essere, si scopre che dal 1945 la conflittualità nel mondo è in costante aumento. Per ragioni ideologiche, per con- quistare il governo, per motivi etnici, per controllare le risorse naturali. Il panorama e le prospettive sono desolanti. Tanto che papa Francesco parla di «Terza guerra mon- diale». © Mackenzie Knowles-Coursin / R N © Jodi Hilton / R N # Sopra : Kurdistan iracheno, gli oc- chi «parlanti» di una ragazza e di una bambina siriane nel campo profughi di Domiz. A destra : Siria, campo profughi di Newroz. Pagina seguente : Striscia di Gaza, un pale- stinese scarica aiuti alimentari al campo profughi di Shati.

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