Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

72 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2014 ventare autosufficiente dal punto di vista energetico entro il 2020, sfruttando unicamente energie rinnovabili. Il vento che fa girare Alcuni paesi africani stanno inve- stendo anche nel vento. In colla- borazione con aziende europee, americane e cinesi vengono rea- lizzati grandi parchi eolici. L’im- patto ambientale non è trascura- bile, ma il ritorno economico spesso mette in secondo piano le ragioni dell’ecologia. In questo settore si sono concentrati in modo particolare Etiopia, Kenya e Marocco. In Etiopia, l’autunno scorso, il premier Heile Mariam Desalegn ha inaugurato il parco eolico di Ashegoda che attual- mente è il più grande dell’Africa. In costruzione dal 2008 la cen- trale vanta 120 MWh di capacità installata ed è localizzata a 18 chi- lometri dalla città settentrionale di Mekelle dove esistono favore- voli condizioni climatiche. Il primato però verrà presto scal- zato dal parco eolico che il Kenya sta costruendo sul Lago Turkana. Grazie a un investimento di 200 milioni di euro, Nairobi impian- terà 365 pale che forniranno 850 KWh l’una. L’impianto sorgerà a 9 km dalla riva del bacino lacustre per tutelare il patrimonio avifau- nistico della regione e, una volta a regime, permetterà al governo keniano di chiudere il 60% dei suoi inquinanti impianti termoe- lettrici. Ha invece iniziato a produrre la centrale di Tarfaya, al confine tra il Marocco e il Sahara occiden- tale, sebbene non siano ancora terminati i lavori. Quando sarà a pieno regime, il parco eolico con- terà su 131 turbine, alte 80 metri ciascuna che, sfruttando i venti del deserto, forniranno 300 MWh. Poco più a Est di Tarfaya sorge un altro parco che conta una decina di turbine e da giugno fornisce 100 MWh di energia. In Africa il futuro energetico è già iniziato. Enrico Casale Olkaria II e Olkaria III. Ora è in fase di progettazione Olkaria IV. La strada tracciata dai keniani è stata seguita da altri paesi. Etio- pia e Zambia hanno un impianto ciascuno, ma Addis Abeba e Lu- saka intendono potenziarli (il go- verno etiope ha firmato un’intesa con una società europea per una centrale nella zona del Lago Lan- gano che dovrebbe entrare in funzione nel 2018). Progetti am- biziosi anche per Uganda, che in- tende sfruttare il potenziale di 450 MWh nonostante recente- mente abbia scoperto ricchi giaci- menti di petrolio, e Ruanda, che progetta di costruire centrali per 300 MWh. Il caso più interes- sante però è quello di Gibuti. Il piccolo stato ha firmato a gen- naio un accordo con la Banca mondiale per il finanziamento di impianti che sfruttino le risorse geotermiche. Nel piano sono coinvolte imprese provenienti da Europa (in particolare dall’Islanda che è all’avanguardia nel settore) e Cina. L’obiettivo è riuscire a di- AFRICA # A fianco : Kenya, pannelli fotovoltaici alimentano un Internet café mobile in zona rurale. # Sotto : prototipo di centrale termodinamica. I raggi solari vengono focalizzati da specchi parabolici e riscaldano l’acqua. # Sotto a destra : pannello solare al- l’ospedale di Neisu in Congo RD. © AFP / Tony Karuma

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