Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

AGOSTO-SETTEMBRE 2014 MC 7 che annunciano di «voler essere ancora più attenti allo sfruttamen- to sempre più terribile di donne e bambini». Secondo il comunicato, i paesi del Nord Africa sono ormai non solo terra di transito per i mi- granti ma anche paesi di acco- glienza e la Chiesa di questa regio- ne intende lavorare insieme alla Chiesa dei paesi di provenienza dei migranti e a quella dei paesi di de- stinazione, per coordinare al me- glio l’azione pastorale nei loro con- fronti. (Fides) MALESIA NON CHIAMATELO “ALLAH” L a Corte suprema malese ha negato legittimità al ricorso dei cristiani sull’uso del vocabolo “Al- lah” per indicare Dio nei testi in lingua malese. La Chiesa cattolica aveva chiesto un giudizio che ro- vesciasse la decisione governativa di proibirlo, ma l’Alta Corte ha confermato il giudizio dell’ottobre 2013 della Corte d’appello con una maggioranza di quattro giudici contro tre. Per la cristianità loca- le, l’uso è talmente spontaneo e radicato, dopo secoli di utilizzo, che non può più essere considera- to solo in base alla sua origine o all’uso esclusivamente islamico. Nella decisione dei giudici ha pe- sato anche il timore per le tensio- ni che questa situazione ha già provocato tra settori della mag- gioranza musulmana, che parlano di “difesa della fede” e la consi- stente minoranza cristiana (poco meno del 10% di 26 milioni di ma- lesi) che vede nella questione un fronte a difesa di tolleranza e con- vivenza. Atti intimidatori contro comunità cattoliche e alcune chie- se hanno accompagnato le varie fasi di questa vicenda e lo scorso gennaio erano state confiscate Bibbie contenenti il vocabolo Al- lah. (Misna) metto, che ha combattuto oltre 60 piccole guerre. La conclusione dell’incontro ha ribadito che «il dialogo è l’unica via della pace» e che i cattolici, sostenuti dall’inse- gnamento del Concilio Vaticano II, devono essere i primi ad aprirlo, costruendo un contesto e una piattaforma da cui partire. (AsiaNews) AFRICA LA FEDE DEI MIGRANTI L a questione dei migranti e delle migrazioni è stata al centro dei lavori dell’Assemblea della Confé- rence des Evêques de la Région Nord de l’Afrique (Cerna) che si è tenuta a Roma dal 15 al 18 giugno. Nel comunicato finale i vescovi del Nord Africa affermano che «il co- raggio, la speranza e la fede dei migranti suscitano spesso la no- stra ammirazione. Essi contribui- scono sempre più alla vitalità del- le nostre comunità cristiane». «Siamo però toccati dalle situazio- ni drammatiche che subiscono un gran numero di loro - continua il comunicato - la violazione fre- quente dei loro diritti, ma anche il traffico del quale sono le vittime». «Denunciamo il fatto che siano considerati alla stregua di delin- quenti, anche da parte dell’opinio- ne pubblica» affermano i vescovi, BOSNIA TENTAZIONE VIOLENZA O asis, la rete internazionale che studia l’interazione tra cristia- ni e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell’attuale fase di mescolan- za dei popoli, nei giorni 16 e 17 giugno ha svolto il suo incontro annuale a Sarajevo. Il tema del- l’incontro recitava: «Tentazione violenza. Religioni tra guerra e ri- conciliazione». L’evento, presiedu- to dal card. Angelo Scola, arcive- scovo di Milano, è stato aperto dal card. Vinko Pulji ć , arcivescovo di Sarajevo, e da Husein ef Kavazo- vi ć , Reis-ul-ulema della Comunità islamica di Bosnia-Erzegovina. Il dibattito, partendo da una rilettura delle conseguenze del primo con- flitto mondiale, evento epocale per l’Europa e per il mondo islamico, si è concentrato sulla violenza re- ligiosa e i suoi gravi impatti sulle minoranze. In particolare, soffer- mandosi sul significato del jihad , è stato dimostrato come da valore spirituale sia stato via via stru- mentalizzato per fini politici, eco- nomici e nazionalisti fino ai giorni nostri. In questo senso è stato det- to che è urgente un’esegesi del Corano che salvi il nucleo religio- so, purificandolo dagli aspetti le- gati all’esperienza storica di Mao- La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto # Bosnia: alcuni relatori al convegno di Oasis nella città di Sarajevo.

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