Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

AGOSTO-SETTEMBRE 2014 MC 53 # A sinistra : inquinamento causato da fuoriuscite di petrolio dall’oleodotto che attraversa la foresta amazzonica nel Nord del Perú. Pagina accanto : una vista del piccolo porto di Nauta. Loreto (Amazzonia peruviana) / L’inquinamento dei territori kukama Dove il petrolio conta più della vita Lo sversamento di residui petroliferi nelle acque dei fiumi - Marañón, Corrientes, Pa- staza e Tigre - e nella foresta sta producendo conseguenze fatali per le popolazioni lo- cali, inmaggioranza di etnia kukama. I responsabili sono conosciuti (Pluspetrol), ma le autorità peruviane si sonomosse con gravissimo e colpevole ritardo (maggio 2014). Da anni le vittime - aiutate da due infaticabili e agguerriti missionari spagnoli - protestano contro inquinamento e violenze. Ma il business petrolifero ha sempre avuto lameglio. I quitos . «Appartengo al gruppo indi- geno kukama. Un giorno il mio papà uscì a pescare. Al suo ritorno aveva soltanto due pesci. Io e i miei fratelli gli domandammo cosa fosse accaduto, dato che di solito ne portava in abbondanza. Ricordo qualcosa sulle perdite di petrolio che stanno sporcando il fiume. Per questa ragione i pesci sono malati e noi non pos- siamo mangiarli. Allo stesso tempo non possiamo fare il bagno nel fiume perché altrimenti ci ammaliamo. Le scrivo [presi- dente] perché lei faccia qualcosa, perché siamo bambini che vogliamo vivere». Sono parole di Alexander Ricopa Fasabi, un bambino di 9 anni del villaggio kukama di Santa Clara. La sua lettera, assieme a quelle di decine di altri compagni, è stata inviata al presidente peruviano. Con le loro parole e i loro disegni i bambini hanno chiesto aiuto a Ollanta Humala e a sua mo- glie Nadine Heredia. La protesta dei minori è stato un nuovo, dispe- rato tentativo dei Kukama per riuscire a farsi ascoltare dalle au- torità politiche. L’inizia- tiva è stata pensata da Miguel Ángel Cadenas e Manolo Berjón, due infa- ticabili padri spagnoli agosti- niani che vivono tra i Kukama a Santa Rita de Castilla e che da molti anni si battono anima e corpo per i diritti violati di quel popolo 1 . Lo hanno fatto e continuano a farlo partendo dalla condivisione della loro quotidianità, ma anche dallo studio e dalla comprensione della cosmogonia kukama. Per questo la loro azione si è sempre svolta in stretta collaborazione con l’orga- nizzazione indigena Acodecospat 2 (che, assieme ad altre tre, forma la Puinamudt 3 ). L a situazione è ormai insostenibile: l’inquina- mento nel Nord dell’Amazzonia peruviana ha compromesso la vita materiale (ma anche spiri- tuale) delle comunità indigene. Nel corso del 2013, uno dopo l’altro sono stati dichiarati in emergenza ambientale i bacini dei fiumi Pastaza, Corrientes e Tigre. Finalmente, lo scorso maggio il governo pe- ruviano ha decretato lo stato d’emergenza am- bientale e sanitaria anche nella zona del basso Marañón. Tutte decisioni prese con vergognoso ritardo rispetto ai fatti, all’entità dei danni e alle denunce. © Feconaco © M.A.Cadenas -M.Berjón MC ARTICOLI

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