Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

AGOSTO-SETTEMBRE 2014 MC 29 MC ARTICOLI non meraviglia nessuno, cono- scendone le doti umane, spirituali e professionali. Sì, perché un mis- sionario, oggi come oggi, deve es- sere di fatto anche un professio- nista della missione. In giro, in- fatti, sotto qualunque cielo, la gente è più esigente. In Africa, come altrove. Per accoglierti e se- guirti essa attende risposte serie e testimonianze coerenti. A Maputo padre Fabio regge, coadiuvato da animatori laici, due parrocchie frequentate comples- sivamente da almeno tremila per- sone. L’area è quella di Matola, una periferia urbana in espan- sione, dove convivono autoctoni, mozambicani giunti da altre città del paese e persino portoghesi che, per la crisi economica di cui è vittima il Portogallo, hanno scelto di andare a vivere e a lavo- rare nell’ex colonia. Matola è un contesto variegato, un quartiere abitato da ricchi e poveri. Non ricchissimi certa- mente e neanche poverissimi. Tuttavia il consumismo vi è giunto con prepotenza, facilitato proprio dall’ambiente metropoli- tano. Il contesto spinge la gente a una continua competizione per procurarsi ciò che desidera e che non ha e che sa di non poter avere a breve. E possono così ac- cadere anche fatti spiacevoli. Pa- dre Fabio, ad esempio, ne ha vis- suto uno di persona, proprio nella casa dei missionari di Matola. Un fatto davvero terribile se si consi- dera che c’è stato persino un trentino, con la sua testimo- nianza di fede certamente influì molto nella formazione e nella decisione di Fabio. Il grande passo Di Fabio Malesa abbiamo scritto per la prima volta nel 2007 di quando, in un tardo pomeriggio d’ottobre, nella basilica roma- nico-pisana di San Simplicio, a Ol- bia (Nord Est della Sardegna), la sua città natale, ricevette dal ve- scovo, alla presenza di genitori, parenti e amici, l’ordinazione sa- cerdotale. La sua destinazione come missio- nario, allora, era nota: Vilankulo accogliente località, poco di- stante dal mare, nel Sud del Mo- zambico, per altro anche meta tu- ristica, e dal nome piuttosto buffo per noi italiani. Vilankulo era per padre Fabio an- che un ritorno in quanto, prima dei quattro anni di pausa in Italia per il completamento della for- mazione, vi era già stato diacono e vi aveva fatto come altrove i mestieri più disparati. In missione, inoltre, quasi sempre non esistono i comfort del pro- prio contesto di provenienza. E l’essere umano si adatta. Maputo Oggi, a Maputo, la capitale del Mozambico, città cosmopolita, Fabio ricopre l’incarico di vice su- periore regionale dei missionari della Consolata nel paese. Dei sei anni di Vilankulo conserva il bel- lissimo ricordo delle esperienze fatte, specie quelle con i giovani. La sua relazione con la gioventù # A sinistra in basso: padre Fabio con dei piccoli parrocchiani. # Qui a sinistra : un giovane studente nella sua povera casa alla periferia di Maputo. # Sotto : padre Fabio scherza con una comunità di villaggio a Vilankulo, trasportando un sacco sulla testa. © Archivio MC

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