Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2014

Amore e odio Ospedale militare di Laiza. Si fa chiamare «Harry», ha 30 anni e tutti i giorni va a passeggiare con la sua gamba artificiale in monta- gna. Prima, da civile, lavorava in una miniera d’oro. È stato ferito da un proiettile di mortaio, ma tiene duro, lui, vivo e vegeto su per la montagne. La sua protesi è prodotta dalla Jiazhi, una società sino-tedesca dello Yunnan. L’in- tero arto costa 10mila Rmb (circa 1.200 euro), solo la parte sotto il ginocchio, 8.000 (940): tutti soldi del Kio che prendono la strada della Cina. «John», il medico, ha 25 anni. Studi a Baoshan, Yunnan occidentale, non molto al di là del confine. Quando fa le amputa- zioni, opera da solo, con le infer- miere. Per ferite più gravi, all’ad- dome o agli organi interni, i sol- dati vengono spediti in Cina gra- zie a un accordo tra il Kio e le au- torità del Dragone. Lat Du Labang Naw Ja, 34 anni, è il responsabile nominato dal Kio del campo profughi di Je Yang, vi- cino a Laiza. È il più grande dello Stato Kachin con più di 8.600 Idp ( Internal Displaced Person ). «I nostri rifugiati non fanno nulla tutto il giorno - dice - e attendono gli aiuti. Ma alcuni di loro lavo- rano nella grande piantagione di banane cinese, il che è buona cosa. Noi non vogliamo dipen- dere dai cinesi come schiavi, ma va riconosciuto che pure loro hanno problemi: devono pagare le tasse al Kio e, avendo bisogno di forza lavoro, ricorrono comun- que ai nostri sfollati». La Cina è oggetto di amore e odio in questa terra. Hkun Htoi Layang, segretario del Kachin Na- tional Council , un’organizzazione con sede in Inghilterra, ha recen- temente suggerito una soluzione abbastanza paradossale al pro- blema kachin: annettersi alla Cina con un referendum «alla cri- meana». «Da quando la Linea McMahon ha segnato il confine tra il territorio cinese e quello in- diano - ha scritto - noi Kachin ci siamo trovati divisi in tre paesi di- versi: India, Birmania e Cina. Il 2 febbraio 1947 abbiamo fatto l’er- rore di firmare gli accordi di Pan- glong e di aderire all’Unione Bir- mana. Stiamo soffrendo da più di 50 anni, l’esercito birmano ha commesso crimini di guerra, uc- ciso civili kachin, stuprato, bru- ciato i nostri villaggi e discrimi- nato la nostra fede cristiana. Non abbiamo mai sentito che i nostri fratelli kachin/jinghpo in Cina sof- frissero le stesse pene. I loro pro- blemi non sono neanche parago- nabili ai nostri, qui in Birmania, e arraffa diritti di sfruttamento delle materie prime mentre si as- sicura uno sbocco di mercato per i suoi prodotti di fascia bassa. L’altro vincitore sarebbero le élite locali, che si riempiono le tasche di soldi cinesi debitamente stor- nati da investimenti produttivi o dalla redistribuzione sociale. Da queste parti, oltre al legname, ci sono anche banane - la princi- pale piantagione di Laiza è di pro- prietà cinese e dà lavoro ad alcuni profughi del campo - energia e un ridotto ma del tutto aperto mer- cato per i piccoli rivenditori cinesi lungo il confine. E non vanno di- menticati i due grandi tubi (ga- sdotto e oleodotto) che arrivano dal Golfo del Bengala, attraver- sano l’intera Birmania, costeg- giano il territorio kachin e rag- giungono la provincia cinese dello Yunnan. La terra dei Kachin è troppo vi- cina e Pechino deve tenere conto di tutte le parti in causa, creando così una nuova strategia «win- win» alle porte di casa. Pechino sta quindi mettendo in atto un difficile esercizio di equili- brismo per non scontentare due partner fondamentali: da una parte i Kachin (un milione dei quali già vive sul lato cinese del confine), dall’altra il governo bir- mano, che altrimenti correrebbe il rischio di cedere sempre più al fascino dell’Occidente. Tuttavia, dato che i due attori sono in guerra tra loro, trovare un’alchi- mia adeguata non è affatto facile. 20 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2014 # A sinistra : padre Joseph Nbwi Naw, il prete cattolico di Laiza, crede in un Dio di consolazione ma anche di lotta. Sotto : un ragazzo del campo profughi di Pa Kahtawng indossa la croce e una maglietta con la ban- diera della Cina. Sotto : soldati del Kia a Maijayang.

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