Missioni Consolata - Maggio 2014

Zoppicando verso le elezioni Laurent Gbagbo resta in prigione. È questa la decisione della prima camera preliminare della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja lo scorso 12 marzo, in risposta alla richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa del ex capo di stato della Costa d’Avorio. Gbagbo, presidente ivoriano dal 2000 al 2010, era stato arrestato nell’aprile del 2011 insieme alla moglie Simone Ehi- vet Gbagbo, anche lei in seguito perseguita dalla Cpi, dopo aver dato avvio a un’ondata di violenze per il rifiuto di lasciare il potere al suo oppositore Alas- sane Dramane Ouattara, detto Ado, vincitore delle lelezioni di fine 2010. Le violenze avevano causato la morte di circa tremila persone e la fuga di poco meno di un milione d’ivoriani che trovarono rifugio nei paesi limitrofi o si spo- starono in aree del paese meno turbolente. La Costa d’Avorio aveva già sperimentato un quinquennio di conflitto fra il 2002 e il 2007, durante il quale i ribelli controllavano il Nord del paese men- tre il Sud era dominato dalle forze governative. Fra i principali motivi del con- tendere c’erano il controllo del mercato del cacao e i diritti della popolazione di origine straniera insediata da decenni nel paese ( vedi dossier sulla Costa d’Avorio in MC, marzo 2007 e febbraio 2011 ). Le elezioni del 2010 dovevano mettere fine a questa situazione di tensione dopo che il presidente e il capo dei ribelli, Guillaume Soro, avevano accettato di convivere in un governo di transizione - con Gbagbo presidente e Soro primo ministro - per traghettare la Costa d’Avorio fuori dall’impasse politica. Ma subito dopo il voto, il popolo ivoriano si è visto ripiombare nell’incubo della guerra civile. LUCEESPERANZA A MARANDALLAH Dopo una guerra civile e dieci anni di conflitto latente la Costa d’Avo- rio, ex perla dell’Africa occidentale, conosce oggi una crescita economica sostenuta. Ma la riconciliazione nazionale e il migliora- mento delle condizioni di vita della popolazione avanzano lentamente. Mentre l’ex presidente Laurent Gbagbo resta in carcere all’Aja e l’attuale capo di stato Alassane Ouattara af- fronta in patria accuse di parzialità e ineffi- cienza, il paese si pre- para a tornare alle urne l’anno prossimo. I missionari della Consolata lavorano a Marandallah, nel Nordovest. Attraverso progetti di sanità e alfa- betizzazione cercano di sostenere lo sforzo di un paese che vuole rimet- tersi in piedi. MCO Fondazione Missioni Consolata Onlus Cooperando... www.missioniconsolataonlus.it di Chiara Giovetti

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