Missioni Consolata - Maggio 2014

26 MC MAGGIO 2014 che si prendono al Nord possono avere ripercussioni anche al Sud. Così, mentre lavora in Burkina Faso per migliorare, ad esempio, sicurezza alimentare e ambiente, in Italia Lvia cerca di sensibilizzare i cittadini a un consumo attento e responsabile. Marco Alban è l’attuale responsa- bile di Lvia in Burkina Faso. Per lui, la cooperazione non è solo una questione tecnica: «Lo svi- luppo non è solo realizzare, ad esempio, un pozzo. Il vero svi- luppo è la dinamica che c’è dietro questo pozzo, ciò che ha moti- vato e permesso la sua realizza- zione, ciò che ne garantirà la sua conservazione e sostenibilità. Si ha la tendenza a immaginare l’Ong del Nord che viene a lavo- rare in un paese del Sud come se si trattasse di un flusso unilate- rale. Invece, Lvia ha sempre messo l’accento sulla reciprocità nel suo cammino e, in questi anni di cooperazione, i legami e le re- lazioni tra gli uomini restano uno dei patrimoni più importanti. C’è una grande differenza tra consi- derare le popolazioni come bene- ficiarie e considerarle, a tutti gli effetti, come partner. Non si tratta di svilupparle, ma di soste- nere un’iniziativa locale. Bisogna tirarsi su le maniche per lavorare e camminare insieme. Per fare ciò, bisogna saper ascoltare, dia- logare e darsi tempo per com- prendere. Si dice che conoscere un villaggio significhi conoscere il mondo …». Lia Curcio* * Lia Curcio lavora all’Ufficio Stampa Lvia in Italia. casi evitando l’esodo verso la città o l’emigrazione. L’Ask è un insieme di buone pratiche che noi in Italia dovremmo conoscere, un percorso di persone che hanno creduto in loro stesse e hanno avuto la speranza delle trasfor- mazioni del loro territorio e della qualità della vita della propria co- munità». Motivazione e passione Oggi l’équipe di Lvia in Burkina Faso è costituita da sedici burki- nabè e quattro cooperanti ita- liani. Una di loro è Cristina Da- niele. Per lei l’Ong di Cuneo è stata una scelta professionale. Ma c’è anche altro: «Ho colto l’opportunità del servizio civile in- ternazionale e sono partita con Lvia, facendo una prima espe- rienza di cooperazione con cui ho potuto mettermi alla prova e ca- pire se la vita del cooperante po- tesse fare per me. Ho scelto di re- stare. E nello scegliere questa strada, c’è la consapevolezza che non si tratta solo di un lavoro ma di una passione, di una forte mo- tivazione, un credere nella possi- bilità di generare cambiamento». Dallo stesso spirito sono mossi Emile, Ousmane, Jean Paul, Clé- mence e altri burkinabè che non solo lavorano con l’Ong, ma sono protagonisti di questo movi- mento associativo. A problemi globali, soluzioni lo- cali. Il mondo è un tutto e ciò che si fa in Burkina può influenzare gli stili di vita in Italia, le decisioni BURKINA FASO # A sinistra : il centro giovani di Ziniaré, uno dei recenti progetti Lvia. # Sotto : foto storica di Giuliano Luzzi, uno dei primi volontari Lvia in Burkina Faso. © Claudio Massarente © Archivio Lvia

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