Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

PROFETA - Muhammad (nome completo: Abu- l-QasimMu- hammad ibn ʿ Abd Allah ibn ʿ Abd al-Muttalib al-Hashimi) nac- que a Mecca intorno al 570 d.C. e morì a Medina nel 632. Era parte del clan hashimita della potente tribù araba dei Quraysh. Fu il Profeta e il fondatore della religione musulmana, secondo la tradizione islamica, incaricato da Dio (Allah), attraverso l’an- gelo Gabriele (Jibril), di diffondere la sua Parola (il Corano) tra gli Arabi, allora politeisti. NASCITA SUNNITI - È la corrente che si formò dopo la morte del profeta Muhammad tra coloro che appoggiarono la nomina a califfo ( khalifa , vicario, successore) di Abu Bakr, uno dei primi compagni, convertiti all’Islame uno dei suoceri di Mu- hammad (era il padre di ‘Aisha, la giovane e battagliera sposa). I sunniti sono i seguaci della sunna (pratica, tradizione) secondo quanto raccontato dai compagni del Profeta ( sahaba ) negli aha- dith ( hadith , al singolare), detti e fatti di Muhammad. Essi si considerano il ramo ortodosso dell’Islam. DIFFUSIONE - La maggior parte dei musulmani sono sun- niti. Circa l’80% del totale. TRADIZIONE - I sunniti, chiamati anche Ahl al-Sunna , cre- dono che la sunna del Profeta - di cui sono parte, insieme al Co- rano, la collezione di ahadith - debba essere seguita come esem- pio da tutti i musulmani. Gli ahadith , decine di migliaia, ripor- tati da amici e compagni della prima ora, furono scelti da ricer- catori e storici dei secoli XI e XII, sulla base di criteri di affida- bilità in una isnad (catena di trasmissione) che doveva arrivare, a ritroso, fino a Muhammad. I sunniti accettano solo detti rife- riti esclusivamente dal Profeta e non dei suoi discendenti. CLERO - Non c’è un vero e proprio clero. Chiunque, preparato islamicamente, può essere un imam , cioè colui che guida la pre- ghiera, il culto, o essere chiamato shaykh . Il mondo arabo sun- nita brulica di shuyukh (plurale di shaykh ), perché è sufficiente essere benestante, o anziano, o avere un ruolo di visibilità e re- sponsabilità in gruppi, associazioni, comunità, o nella società, per ottenere tale titolo onorifico, in segno di rispetto o defe- renza. Sono invece i saggi, gli studiosi ( ‘ulema’, mufti, mullah ) che dominano il discorso religioso con le loro prediche, in parti- colare su internet o in televisione. IMAM - È colui che guida la preghiera, cioè colui che sta da- vanti ai fedeli e conduce il culto; e i quattro fondatori delle scuole giuridiche. Il titolo imam era usato parallelamente a quello di Khalifa . TESTI SACRI - Sono il Corano e gli ahadith . RELIGIONE E POLITICA - Secondo i sunniti stato e reli- gione non sono separabili. SCUOLE DI GIURISPRUDENZA - I sunniti prevedono scuole ( madhhab , strada, cammino) di giurisprudenza ( fiqh ), che seguono le linee di quattro grandi pensatori: malikita, sha- fi’ita, hanbalita e hanafita . Tali scuole giuridiche si formarono entro il XII secolo: il sunnismo segue un pensiero fermo a quella epoca, con alcune riforme apportate nei secoli successivi, fino al riformismo islamico dell’Ottocento-Novecento, quello che portò poi alla formazione del neosalafismo e del fondamentali- smo in generale. Nell’elaborazione delle leggi del diritto isla- mico i sunniti praticano il taqlid , inteso come accettazione, imi- tazione, emulazione. CELEBRANTE - Il predicatore, khatib , sta in piedi su un pul- pito, minbar . MOSCHEE - Sono costruzioni semplici e austere. A parte quelle del passato di architettura arabo-islamica o ottomana. PILASTRI DEL CULTO - Per i sunniti sono 5: 1) la testimo- nianza di fede, al-shahada ; 2) la preghiera rituale, al-salah ; 3) l'e- lemosina canonica, al-zakah ; 4) il digiuno durante il mese di Ra- madan, sawm o siyam ; 5) il pellegrinaggio a Mecca almeno una volta nella vita, hajj . PROFESSIONE DI FEDE ( SHAHADA ) - Si ripete la for- mula: «Testimonio che non c’è divinità se non Iddio, e Muham- mad è il suo Profeta». Questa frase è ripetuta anche durante il richiamo alla preghiera, l’ adhan . ATTEGGIAMENTONELLAPREGHIERA - I credenti ese- guono le preghiere con le mani congiunte all’altezza del dia- framma, e su un tappeto. Stanno l’uno vicino all’altro, e alla fine del ciclo di orazioni, girano il capo a destra e poi a sinistra. DONNE - Il ruolo delle donne e quello degli uomini, sia nelle società sciite sia in quelle sunnite, differisce in molti aspetti, e dipende da stato a stato. Alcuni studiosi prevedono lo jihad al- Nikah (un «matrimonio temporaneo per il jihad »): tale pratica legittima la partecipazione femminile al jihad attraverso il pro- prio corpo offerto ai jihadisti impegnati nelle guerre contro i ne- mici. (In realtà, a fronte di qualche decina di ragazze che si of- frono volontarie, sperando nella ricompensa del paradiso, tale pratica è usata per legittimare decine di migliaia di stupri com- messi - ad esempio - ai danni di bambine e ragazzine siriane sia in Siria che nei vari campi profughi). VELO ISLAMICO - L’uso del velo per le donne musulmane è obbligatorio sia nel mondo sunnita sia nel mondo sciita, in base ai versetti di due sure del Corano (XXXIII, 59 e XXIV, 31). FESTE - I sunniti celebrano solo due feste: Eid al-Fitr , che se- gna la fine del mese di digiuno, Ramadan, e la Eid al-Adha , festa del sacrificio, alla fine del pellegrinaggio ( hajj ) a Mecca. CIBI E BEVANDE - È vietata la carne di maiale, così come il consumo di alcolici. • OSSIER © rivista Popoli I SUNNITI 38 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2013

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