Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2013

UNA SOCIETÀ VIVACE E DINAMICA La vittoria di Rohani è stata salutata con entusiasmo dai sostenitori delle linee riformista e moderata, che vedevano in Khatami, Karrubi, Rafsanjani, Mussavi dei leader che avrebbero potuto garantire al paese un’apertura verso la comunità internazionale e un al- lentamento del controllo esercitato dal clero, che - per una parte della società iraniana - rappresenta un motivo di tensione sociale e malcontento. Gli iraniani non sono, infatti, una massa monolitica e uniforme, orientata in modo unidirezionale. Si pos- sono trovare tante idee diverse, sentimenti, bisogni, storie e speranze. Le giovani generazioni, colte, poli- glotte, vogliono poter viaggiare per il mondo, lavorare e fare carriera, e anche divertirsi. Diversi di loro con- testano le rigidità morali e reli- giose del regime e vorrebbero più concessioni e più aperture, soprattutto in tema di relazioni interpersonali, tempo libero, e di comunicazione virtuale - in- ternet e i social network , che - dopo la rivolta del 2009 (scate- natasi dopo la rielezione del pre- sidente Ahmadinejad) - hanno subito un giro di vite, con cen- sure, filtri e controlli. «In Iran - ci spiega Ali Reza, ri- cercatore italo-iraniano di studi geopolitici -, le università sono il OSSIER LA TEOCRAZIA SCIITA: UNA LETTURA ALTERNATIVA I «CATTIVI» HANNO UN NUOVO LEADER DI A NGELA L ANO «S ono felice che finalmente il sole della razio- nalità e della moderazione torni a brillare in Iran», così ha esordito, sorridendo, il neo- presidente della Repubblica islamica dell’Iran, espri- mendo il desiderio che l’Occidente assuma verso il suo paese un atteggiamento diverso dal recente pas- sato, «basato sul reciproco rispetto e sull’equità». Dal 15 giugno lo «Stato canaglia» (secondo la defini- zione Usa) ha dunque il suo nuovo presidente, il set- timo (l’11° se contiamo i tre ad interim ): è il clerico sciita Hassan Rohani, colto, poliglotta, conservatore moderato ma aperto a nuove relazioni con l’Occi- dente. È stato eletto al primo mandato, diversamente da come molti si aspettavano, con la maggioranza as- soluta dei voti, raccolti sia tra i sostenitori della linea riformista sia tra i conservatori. L’esclusione, da parte della Guida suprema ’Ali Kha- menei, della candidatura, tra le altre, dell’ex presi- dente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, una figura cari- smatica (ancorché controversa) che avrebbe proba- bilmente attratto molte preferenze, ha favorito l’unico rappresentante dei moderati. Lo slogan di Rohani è stato: «Moderazione, raziona- lità e acume» ed evidentemente è risultato vincente rispetto a quello di altri candidati, conservatori e piuttosto popolari, come il sindaco di Teheran, Mo- hammad Baqer Qalibaf, o l’ex ministro degli Esteri, Ali Akbar Velayati. L’embargo, e i suoi drammatici effetti sulla vita econo- mica e sociale del paese, e il boicottaggio internazio- nale, le sanzioni, la propaganda occidentale, che de- scrive l’Iran come una nazione di folli, saranno tra le questioni principali che il nuovo leader dovrà affron- tare, in quanto centrali per gran parte della popola- zione. Nel frattempo, egli ha già incassato i commenti positivi della Casa Bianca, e soprattutto dichiarazioni di disponibilità a «impegnarsi con il nuovo governo iraniano per trovare una soluzione diplomatica sul fronte del nucleare». Anche dall’Europa non sono mancati commenti favorevoli e di apertura. Hassan Rohani è il nuovo presidente della Repubblica islamica dell’Iran, avendo vinto (al primo turno) le elezioni del 14 giugno 2013. Sostituisce il discusso Mahmud Ahmadinejad. Come sarà la coabitazione con la Guida suprema, l’ ayatollah ‘Ali Kha- menei? Come evolverà la guerra intraislamica tra sunniti e sciiti? Nel frattempo, i cit- tadini iraniani, soffocati da un embargo strettissimo, sperano in un ritorno a rapporti più civili con l’Occidente e soprattutto in un futuro migliore del presente. A destra: il primo incontro poste- lezioni tra l’ ayatollah ‘Ali Khame- nei e il neopresidente Hassan Rohani; sulla parete un ritratto dell’ ayatollah Ruhollah Kho- meini, la prima Guida suprema del paese. 36 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2013

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