Missioni Consolata - Luglio 2013

78 MC LUGLIO 2013 oppioidi endogeni (implicato nella regolazione dell’ansia), l’amigdala estesa (importante drive dei com- portamenti aggressivi e delle sen- sazioni legate alla paura), il si- stema della memoria residente prevalentemente nell’ippocampo, che è adibito alla memorizzazione del feedback (l’effetto di un atto o di un comportamento su colui che l’ha compiuto). Inoltre l’ippo- campo è responsabile della me- morizzazione delle decisioni vo- lontarie, della magnitudo e della durata della gratificazione corre- lata allo stimolo, della magnitudo e della durata dell’effetto deri- vante dal gioco sull’ansia, sulla depressione, sulla noia e sull’ag- gressività. In esso vengono anche memorizzati gli impulsi attivanti il drive emozionale; la memoria stessa può da sola attivare il drive mediante l’evocazione di ricordi, pensieri e situazioni correlati al gioco d’azzardo. Infine un’altra struttura molto importante impli- cata nel sistema motivazionale è il talamo. Il Gap è anche legato al- l’importanza che uno stimolo as- sume per una persona rispetto al resto. Si è visto infatti che in un cervello, che ha sviluppato dipen- denza, la salienza (importanza at- tribuita a un fatto) è estrema- mente alta rispetto alla norma. In pratica, la persona dipendente fo- calizza la sua vita quasi esclusiva- mente sulla ricerca dello stimolo, che ritiene particolarmente im- portante o addirittura essenziale. Oltre alle caratteristiche neuro- strutturali, l’individuo presenta un sistema cognitivo, che si modifica costantemente e si adatta alle condizioni socio-ambientali, at- traverso lo sviluppo di credenze che sono capaci di orientare for- temente le sue scelte ed il suo comportamento. Tali credenze, nelle persone affette da Gap, ten- colarmente vulnerabili per la pre- senza di fattori individuali, ampli- ficati e slatentizzati (fatti emer- gere) da fattori socio-ambientali (si pensi agli stimoli addizionali, che vengono messi all’interno delle sale da gioco e dei casinò: le luci, la musica, gli ambienti ecci- tanti, l’alcol, le evocazioni ses- suali). Tra i fattori individuali vi sono importanti modificazioni dei sistemi cerebrali come la cortec- cia pre-frontale (responsabile del controllo dei comportamenti vo- lontari), la corteccia orbito-fron- tale ed il giro cingolato (responsa- bili con la corteccia pre-frontale del craving , vedi Glossario ), il nu- cleo accumbens (sistema della gratificazione), il sistema degli dono a sconfinare in vere e pro- prie distorsioni cognitive, che si sviluppano nel tempo e sono in grado di fissare il comporta- mento, nonché di reiterare e ren- dere permanente la dipendenza. Queste persone presentano per- ciò una minore flessibilità men- tale (in particolare nella riformu- lazione e nell’uso di nuove strate- gie cognitive) e un ridotto grado di apprendimento su come operare scelte vantaggiose. La presenza di una minore flessibilità delle at- tività cerebrali è stata documen- tata da studi di elettroencefalo- grafia, che hanno evidenziato al- terazioni importanti dell’attività cerebrale, che porterebbero a perseverare nell’attività del gioco d’azzardo, nonostante le conse- guenze negative. Studi di risonanza magnetica fun- zionale hanno inoltre evidenziato che nei pazienti affetti da Gap, du- rante l’aspettativa della vincita si manifesta un’accresciuta attività del sistema di ricompensa, men- tre dopo la vincita risulta minore, rispetto alla norma, l’attività nelle aree della gratificazione. E du- rante il gioco c’è una minore atti- vazione delle aree di controllo. Questo sbilanciamento nei gioca- tori patologici può fare continuare il gioco d’azzardo. Le alterazioni neurobiologiche che sono alla base del Gap sono strettamente correlate all’altera- zione dei sistemi di produzione e di rilascio di vari neurotrasmetti- tori: dopamina (alti livelli post-sti- molo indicano maggiore effetto gratificante del gioco, rispetto ad altri stimoli), noradrenalina (alti livelli post-stimolo comportano intensificazione dell’eccitazione e della ricerca di sensazioni forti), serotonina (bassi livelli post-sti- molo indicano disturbi del con- trollo degli impulsi da parte della Madre Terra LE FASI DELLA PATOLOGIA • FASE VINCENTE: il gioco è occa- sionale, con vincite iniziali, che motivano a giocare in modo cre- scente, spesso grazie alla capa- citàdel gioco di produrre piacere e di alleviare tensioni e stati emotivi negativi. • FASE PERDENTE: caratterizzata dal gioco solitario, da più de- naro investito nel gioco, dalla nascita di debiti, dalla crescita del pensiero relativo al gioco e del tempo speso a giocare. • FASE DI DISPERAZIONE: au- menta ulteriormente il tempo de- dicato al gioco e l’isolamento so- ciale conseguente. I problemi la- vorativi, scolastici, familiari ed economici si ingigantiscono e ta- lora sono la causa di tentativi di suicidio. • FASE CRITICA: nasce il desiderio di aiuto, la speranza di uscire dal problema e vengono fatti tenta- tivi di risoluzione dei problemi la- vorativi e socio-familiari. • FASE DI RICOSTRUZIONE: si in- travedono miglioramenti nella vita familiare, nella capacità di pianificare nuovi obiettivi e nel- l’autostima. • FASE DI CRESCITA: in cui si svi- luppa maggiore introspezione e un nuovo stile di vita lontano dal gioco. © economiaweb it

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