Missioni Consolata - Luglio 2013

68 MC LUGLIO 2013 con l’esperienza coloniale bri- tannica, in parte convertiti dal buddhismo nei secoli scorsi, sono oggetto di una campagna di odio che fa leva sull’islamofobia ma anche sulla rivalità econo- mica tra le comunità. In modo inatteso - e nel sorpren- dente silenzio dei personaggi e movimenti che stanno guidando la nazione fuori da una delle più gravi repressioni della storia moderna - la nuova realtà poli- tica e istituzionale del paese ha portato immediatamente in su- perficie tensioni latenti, ma an- che un impensato nazionalismo e la xenofobia di una parte della comunità buddhista e della stessa leadership monastica. ANCHE IN SRI LANKA Dalla parte opposta del golfo del Bengala, una situazione meno radicale ma simile nei presuppo- sti sta interessando lo Sri Lanka. RIFLESSIONI E FATTI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA NEL MONDO - 11 QUANDO L’ISLAMOFOBIA È BUDDHISTA di Stefano Vecchia D a un anno, la violenza ha sostituito un difficile «status quo» nei rapporti tra maggioranza buddhi- sta e minoranza musulmana in Myanmar. Prima ha colpito i Rohingya, minoranza etnica che abita prevalentemente nello stato Rakhine, al confine con il Bangladesh, a cui il governo bir- mano non riconosce alcuna cit- tadinanza, e poi le sparse ma at- tive comunità islamiche di antica presenza e di piena cittadinanza. I Rohingya, circa 800mila in Myanmar e 300mila nei campi profughi in Bangladesh, rappre- sentano una delle tante «que- stioni» irrisolte di un paese sot- toposto fino a due anni fa a un regime militare autoreferenziale e intransigente che pare oggi av- viato verso una concreta aper- tura alle istanze di libertà, be- nessere e diritti. I musulmani lo- cali, in parte arrivati in Myanmar LibertàReligiosa In Myanmar si registrano centinaia di musulmani uccisi e decine di mi- gliaia sfollati. Recenti episodi di vessazioni anti islam si sono verificati in Sri Lanka. Anche la voce autorevole del Dalai Lama si è alzata per condannare le violenze e implorare i monaci buddhisti dei due paesi, benché non appartenenti al buddhismo tibetano: «Uccidere le persone in nome della religione è davvero molto triste, impensabile». E il rischio di una rea- zione uguale e opposta in altri paesi a maggio- ranza islamica cresce. # Un villaggio musulmano rohingya in fiamme a Minbya, nello stato di Rachine, in Myanmar. / Rifu- giati di etnia rohingya su un’im- barcazione in fuga dal Myanmar verso Aceh Besar. / Manifesta- zione a Padang, Indonesia, in fa- vore della minoranza musulmana di etnia rohingya in Myanmar. © multimedia.hrw.org

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