Missioni Consolata - Luglio 2013

la recente escalation , non pos- siamo da un lato farci beffa della propaganda nordcoreana e dal- l’altro prenderla sul serio». Nei giorni della crisi due erano i temi ricorrenti: gli armamenti nu- cleari e lo sviluppo economico. Le due priorità per costruire una na- zione «forte e prospera», come recita lo slogan del giovane leader nel suo primo anno di potere. Nella pratica, ricordano gli anali- sti, si tratta di linee guida vaghe che possono essere interpretate tanto in termini militari, econo- mici o diplomatici. Non a caso ne- gli stessi giorni in cui giornali, te- levisioni e radio di tutto il mondo 58 MC LUGLIO 2013 NORD COREA UNA NAZIONE «FORTE E PROSPERA» Sul fronte esterno invece il re- gime di Pyongyang tende a volere creare situazioni di crisi, mo- strarsi il più forte possibile per af- frontare un ipotetico tavolo delle trattative. Soprattutto vuole ge- stire l’andamento della narra- zione. Molti analisti concordano nel ritenere che l’ultima serie di minacce sia servita per forgiare la figura del giovane Kim Jong-un davanti ai militari che per anni sono stati accanto al padre nella gestione del potere, ha ricordato Pearson. «Deve essere conside- rata soprattutto in questi termini # A sinistra : pro- dotti in vendita in un supermer- cato. A destra : vittime di un’allu- vione ricoverate nell’ospedale di Wonsan. # In basso : fedeli all’interno di una chiesa cattolica. Le attività religiose FORZE OSTILI L’articolo 68 della Costituzione nordcoreana garantisce la libertà di culto. La realtà mostra una situazione molto diversa. Come testimonia la vicenda del missionario evangelico Kenneth Bae, condannato a 15 anni di carcere. K enneth Bae è stato condannato per aver cercato di ro- vesciare il governo nordcoreano con attività religiose di propaganda, recita il comunicato dell’agenzia Knca. Il caso del cittadino statunitense di origine sudcoreana fer- mato lo scorso novembre e a fine aprile condannato a 15 anni di lavori forzati dalla Corte suprema nordcoreana è corso di pari passo con la crisi nucleare nella penisola e i venti di guerra. Secondo quanto riferiscono i media ufficiali, la 44enne guida turistica, nota anche come Pae Jun-ho con il suo nome coreano, sarebbe la mente della cosiddetta «opera- zione Jericho» e avrebbe infiltrato nel Paese 250 studenti, spacciati per turisti e istruiti in quella che è considerata la base operativa nella città di Rason. Bae, scrive ancora l’agen- zia, era stato inviato come missionario in Cina nel 2006 con l’organizzazione evangelica Youth for a Mission . Gli sarebbe poi stata data la prospettiva di fare lo stesso a Nord del 38esimo parallelo sfruttando l’opportunità di ricevere inviti a visitare il paese per motivi turistici. La guida è così diventata una nuova pedina di scambio inmano a KimJong-un e ai suoi generali nelle ipotetiche trattative con Stati Uniti e Corea del Sud. Un appello diretto al «brillante leader» per la scarcera- zione del cittadino statunitense è arrivato dall’ex campione di basket Dennis Rodman, di recente salito alle cronache per un abbraccio con il giovane dittatore dopo un incontro degli Harlem Globetrotters a Pyongyang organizzato dalla rivista Vice . Ancora prima, a gennaio il tentativo, senza risultati, di liberare Bae fu lamotivazione ufficiale del viaggio umanitario del numero uno di Google, Eric Schmidt, in Corea del Nord, accompagnato dall’ex ambasciatore Usa all’Onu, Bill Ri- chardson e da Tony Namkung, coreano-statunitense fautore di lunga data del dialogo tra Washington e Pyongyang. N ello stesso mese la Corea del Nord si è classificata al primo posto per l’undicesimo anno consecutivo nel- l’indice sulla repressione religiosa stilato dall’organiz- zazione evangelica per le missioni cristiane «Open Doors». Secondo il rapporto, i cristiani sono considerati forze ostili e puniti con l’arresto, la detenzione e la tortura, se non con la pena capitale, o comunque catalogati all’ultimo gradino nella struttura castale nordcoreana: discriminati. Sempre se- condo l’organizzazione, nel paese si starebbe sviluppando una rete di chiese sotterranee che conterebbe circa 400mila fedeli. L’articolo 68 della Costituzione nordcoreana, si legge nell’ultimo rapporto della Commissione statunitense per la libertà religiosa a livello internazionale, continua a garantire la libertà di culto. Tuttavia lo stesso articolo precisa che la re- ligione non può essere usata per minacciare lo stato, riferen-

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