Missioni Consolata - Luglio 2013

nostro inno « O Consolata ». La- scio anche le immaginette della Consolata per tutti i fedeli della parrocchia. Tuttavia la Consolata era qui già presente. Malej aveva molte im- magini di lei. La più grande è in chiesa appesa a un muro late- rale, mentre altre sono nella casa parrocchiale ancora oggi nelle stesse posizioni in cui erano ai suoi tempi. Troviamo anche i libri di padre Candido Bona, con le lettere del Fonda- tore e la storia dell’Istituto. Prima di salutarci facciamo cena dalla signora Stanisława, che è la sacrestana della chiesa. Men- tre apparecchia la tavola, ci mo- stra le foto della tomba di padre Malej del cimitero di Alpignano che ha ricevuto dall’Italia con la comunicazione della morte. Al vedere le foto suor Lema si emo- ziona ed esclama: «Il mio par- roco!». Dialogando con la signora Stani- sława scopriamo che Malej ha una sorella ancora viva a Biały- stok in Polonia e nipoti a Varsa- via. Scriviamo il numero di te- lefono della sorella. Alla fine della giornata ci conge- diamo. Il parroco ci invita a tor- nare. Questo luogo per noi è si- gnificativo e in futuro terremo i contatti. Ma lasciamo al Signore MEMORIA ANCORA VIVA Guidati da suor Lema partiamo per Dzierkowszczyzna. Raggiun- giamo il villaggio percorrendo una strada a tratti piena di buche e non asfaltata. Il villaggio è molto modesto e povero. Le case sono tutte di legno eccetto al- cune che sono state rinnovate. Qui vivono circa 1.000 persone, metà delle quali ortodosse e metà cattoliche. Andiamo nella parrocchia dove ci attende il giovane parroco don Witalii che vive qui da 4 anni. Vi- sitiamo l’esterno della chiesa costruita in pietra. Nel giardino dietro la chiesa è sepolto lo zio di padre Malej, che era stato par- roco. A fianco della tomba dello zio, padre Malej aveva preparato la sua, ma è rimasta vuota, per- ché è sepolto ad Alpignano (To- rino). Suor Lema ci guida per il villag- gio e ci porta nel punto in cui sorgeva la casa natale di Malej. Oggi è solo una rovina. Poi an- diamo al cimitero e visitiamo la tomba del papà di Malej qui sep- pellito, mentre la moglie è se- polta in Polonia. Poi prima di celebrare la Messa facciamo visita dall’unico pa- rente che vive ancora qui. È una persona anziana, Giovanni, figlio di un cugino che vive con la mo- glie Anna. Anna racconta e si commuove ricordando Malej. Ci dice che gli volevano tutti bene perché aiutava molte persone, e che la gente fu dispiaciuta quando partì per l’Italia dopo aver lavorato 11 anni qui come parroco. Dopo l’incontro celebriamo la Messa con un piccolo gruppo di anziane fedeli. Per l’occasione abbiamo portato un quadro della Consolata che benediciamo e consegniamo alla comunità per mano del parroco. Alla fine della celebrazione eucaristica canto il guidare i nostri passi, come chiaramente ci ha guidati in que- sti giorni. Volevamo conoscere questo luogo, ma avevamo solo il nome del villaggio... e la Bielo- russia è grande. Anche Bogdan riesce a incontrare il suo vecchio compagno di studi. CONCLUSIONE Lasciando la Bielorussia dopo quasi una settimana, passiamo in Lituania e ci fermiamo a Vil- nius, la capitale del paese. La di- stanza dalla Bielorussia è di po- che decine di chilometri, ma le differenze dello stile di vita sono grandi. Ci sentiamo arricchiti da questa missione breve e intensa. Ab- biamo visto un paese che pur ap- partenendo geograficamente al- l’Europa è notevolmente diverso da essa. Abbiamo chiara la per- cezione di come la Provvidenza ci abbia guidato, soprattutto nella ricerca e nell’incontro avuto con la comunità nativa di padre Witold Malej. Lasciamo che la stessa Provvidenza conti- nui a guidarci in questo cammino non facile, ma affascinante, verso l’Est dell’Europa. Sfida che l’Istituto sente sua, inviandoci in Polonia e continuando la mis- sione. Luca Bovio LUGLIO 2013 MC 55 MC ARTICOLI # Prima immagine a sinistra : quadro del Fondatore e libri con le lettere dell’Allamano ancora come padre Malej li ha lasciati. # Ai lati : il nuovo parroco di Dzierkow- szczyzna mostra il gagliardetto la- sciato da padre Malej e ( a destra ) riceve da padre Luca Bovio un qua- dro della Consolata.

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