Missioni Consolata - Luglio 2013

subito che per loro sono espe- rienze pastorali totalmente nuove. La Bielorussia attual- mente non ha missionari al di fuori del proprio paese. A tavola parliamo amichevol- mente con il rettore e i padri spi- rituali, che ci confermano che in questa diocesi (e nel paese in generale) non c’è una tradizione precedente di incontro con i mis- sionari; tuttavia li troviamo aperti. Ogni anno essi mandano due seminaristi agli incontri missionari in Polonia; proprio da uno di questi incontri è nato l’in- vito a venire qui a Grodno. Alla fine della giornata, dopo avere avuto anche colloqui per- sonali con i seminaristi, vediamo spuntare germogli di speranza per il futuro missionario della diocesi: due studenti del 4° anno chiedono e ottengono il per- messo di fare un’esperienza in mato sovietico posto su una co- lonna e rivolto verso l’ovest. Se- gno di difesa. Siamo ben impressionati da que- sta città di circa 350 mila abi- tanti. È ordinata e pulita. I gio- vani passeggiano, vanno al ci- nema o al teatro. Ritorniamo in seminario; e dopo cena incontriamo gli studenti, 40 circa, 10 di questi vivono nelle parrocchie. Dopo la presenta- zione reciproca, introduciamo il tema raccontando delle nostre esperienze di missione, vissute in Perù da Bogdan e da me in Tanzania, dando così inizio al ri- tiro, che continuerà domani per tutta la giornata, scandita da momenti di preghiera e da con- ferenze, tutte condite da un re- spiro missionario. Troviamo nei seminaristi un clima aperto e raccolto, attento a ciò che raccontiamo. Capiamo missione durante le vacanze estive e mi pregano di aiutarli a realizzare tale progetto; un altro studente dell’ultimo anno di teo- logia, vuole fare un’esperienza pastorale missionaria all’estero prima di ricevere l’ordinazione diaconale. Con nostra grande sorpresa siamo pregati di fermarci ancora un giorno per partecipare al ri- tiro mensile degli oltre 100 sa- cerdoti della diocesi, che si tiene proprio nel seminario dove ci troviamo, per dare la nostra te- stimonianza. Durante la messa presieduta dal vescovo locale mons. Alessandro Kaszkiewicz, Bogdan fa l’omelia. Finita la ce- lebrazione, ho spazio per pre- sentarmi e parlare dell’Istituto e, con l’occasione, di padre Witold Malej nato in Bielorussia, in un’altra diocesi, e divenuto poi nostro confratello. Ci fermiamo ancora per il pranzo e per un caffè con il vescovo, che ci accoglie fraternamente e ci in- vita a ritornare. Insomma, ab- biamo avuto un surplus di ani- mazione d’avvero inaspettato. Ogni sacerdote ha ricevuto un’immagine della Consolata con la preghiera e il nostro con- tatto. GLEBOKIE E DZIERKOWSZCZYZNA Dopo i saluti e i ringraziamenti, partiamo alla volta di Minsk, la capitale della Bielorussia. Il visa ci concede ancora quattro giorni per stare nel paese e così ne ap- profittiamo per conoscerlo. Minsk da Grodno dista quasi 300 km, che percorriamo senza pro- blemi, la strada è buona con LUGLIO 2013 MC 53 MC ARTICOLI # Da destra : padre Malej missiona- rio della Consolata, mentre cele- bra l’eucaristia; la chiesa di Dzierkowszczyzna, dove egli ha lavorato per 11 anni; preti della diocesi di Grodno ra- dunati per il ritiro mensile nel seminario. # Sotto da sinistra : gli studenti di teologia del seminario di Grodno; Suor Lema ( da sinistra ), Giovanni, unico parente di padre Malej an- cora vivente nel paese, sua mo- glie Anna e don Bogdan.

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