Missioni Consolata - Luglio 2013

MC DECRESCO, QUINDI SONO È sera, piove a dirotto e il sentiero verso borgata Liretta scorre in salita lasciando intravedere, tutt’intorno, una natura sel- vaggia. È da Montemale (Cn) che conti- nuiamo a seguire le insegne di legno con raffigurata una piccola casa tonda, tre fi- nestre e un albero. Dopo qualche peregrinare eccoci giunti a destinazione. Parcheggiamo l’auto e ci av- viamo verso l’unica fonte di luce circostante. La lucina ci conduce in una sala da pranzo in cui, con un gran sorriso, ci accolgono Olga e Mario Garrone. Non siamo soli a Liretta. Oltre la figlia di Olga e Mario con la sua famiglia, c’è una giovane coppia con una pic- cola di sei mesi e Maurizio Nai, responsabile del Cir- colo della Decrescita a Cuneo. È una bella tavolata, l’atmosfera è calda e la zuppa ser- vita in tavola ha un sapore veramente genuino. Olga ci spiega qualche segreto culinario anche se il cuoco d’eccezione e per le grandi tavolate è Mario che, non a caso, indossa un grembiule firmato «Il cuciniere». La dicotomia è forte: fuori pioggia e fango imperversano, dentro l’umanità si racconta. La convivialità sembra essere di casa e, approfittando di uno spazio più ap- partato della mensa, cerchiamo di capirne di più su questo angolo di vita. La più ciarliera è Olga che, con fare entusiasta si racconta. «Le cose non accadono mai a caso, Liretta è il frutto di un lungo cammino per- sonale. Mario e io abbiamo avuto la fortuna di cono- scerci giovani e con un lavoro sicuro. A 22 anni facevo già la maestra e Mario lavorava in banca. Facevamo parte di un gruppo di giovani universitari post-concilio che si realizzava fuori dagli schemi parrocchiali. Cer- cavamo di crescere nella fede e nell’accoglienza verso gli altri. Il sabato lo dedicavamo all’aiuto dei più biso- gnosi: disabili o ragazzi di strada. Il volontariato, l’ap- profondimento della spiritualità e l’attenzione verso il prossimo era la molla che ci accomunava e che non ci ha mai abbandonati». I PRIMI ANNI Mentre Olga si racconta, l’atmosfera della sala da pranzo si fa più raccolta. I più «piccoli» iniziano a dare cenni di cedimento e si avviano verso le stanze per la notte. Approfittiamo della sosta per fare un giro. Legno e pietra rallegrano la borgata anche nel cuore della notte. L’accoglienza notturna di Liretta si compone di tre stanze dai nomi bizzarri: oblò, cham- bre bleu e curiusa. A noi tocca quest’ultima, così de- LUGLIO 2013 MC 41 ESPERIENZE 1/ BORGATA LIRETTA DECRESCERE FUORI PER CRESCERE DENTRO DI G ABRIELLA M ANCINI Marito e moglie affiatati. Dopo una vita di lavoro e volontariato decidono di dedi- carsi totalmente agli altri. Ridando vita a una borgata di montagna e ospitando cop- pie di sposi in cerca di tranquillità e riflessione. E fornendo un accompagnamento prezioso: calore ed esperienza. Nell’essenzialità totale.

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