Missioni Consolata - Luglio 2013

MC ARTICOLI Il volontario «PER FARE LA MIA PARTE» C orumbá . «Anche a Madonna di Fatima, il bairro dove abito, gira molta droga. Fino a qualche mese fa c’era una boca - un punto di vendita - anche vicino a casa mia. Il problema della droga deriva spesso da altre questioni, sia sociali che personali. Giovani e adolescenti entrano in quel mondo perché alle spalle non hanno una struttura familiare forte. A sua volta questa mancanza è conseguenza della povertà che sovente porta a una de- strutturazione della famiglia». Giorgio Roz, 47 anni ben portati, è un volontario di Chieri, comune non lontano da Torino. È arrivato a Corumbá tra- mite l’«Operazione Mato Grosso», un movimento fondato nel 1987 da alcuni missionari salesiani 1 che operavano nella regione brasiliana 2 . Il movimento, diffuso in tutta Italia, ha come obiettivo la crescita dei giovani attraverso il lavoro gratuito in favore dei più poveri. «Sono cresciuto - racconta Giorgio - in ambienti di parroc- chia, con i salesiani ma anche con i gesuiti. Il gruppo cui appartenevo era in contatto con padre Pasquale Forin, missionario a Corumbá, che ci visitava a ogni suo rientro in Italia. Un giorno, come avevano fatto altri amici, decisi Giorgio Roz, di Chieri (Torino), arrivò a Corumbá con l’«Operazione Mato Grosso». Da quel giorno sono trascorsi 12 anni. N OTE 1 - I padri Pietro Melesi, Luigi Melesi e Ugo De Censi. Il movimento, oltre che in Mato Grosso, opera in Ecuador, Perù e Bolivia. Il sito ufficiale dell’Operazione Mato Grosso: www.operazionema togrosso.it. 2 - Nel 1979 lo stato del Mato Grosso venne diviso in due entità in dipendenti: il Mato Grosso e il Mato Grosso do Sul. 3 - Ad aprile 2013, il governatore del Mato Grosso do Sul, André Puccinelli, è stato in tour in Italia per incontrare imprenditori disposti a investire nello stato brasiliano. Puccinelli ha parlato di grandi opportunità e di forti incentivazioni fiscali per gli in vestitori. di tentare anch’io un’esperienza di volontariato. Dopo 2 periodi (uno di un anno e un altro di un mese), al terzo - era l’ottobre del 2000 - decisi di fermarmi». Perché?, gli domandiamo. «Per fare la mia parte», risponde Giorgio con invidiabile semplicità. «All’epoca il Mato Grosso era una regione di povertà totale, materiale e spirituale. Quando arrivai qui, in molte zone della periferia c’erano soltanto capanne e baracche fatte con materiale di recu- pero. La necessità principale era quella di alimentarsi». Da allora le cose sono cambiate. Il Brasile è divenuto la se- sta potenza mondiale. «Ma - osserva Giorgio -, se vediamo certe zone, è ancora Terzo mondo. Il Brasile è il paese dei contrasti, delle contraddizioni assurde. Si passa dalla ric- chezza estrema alla povertà estrema. Oltre alla questione della distribuzione della ricchezza, io credo che il pro- blema maggiore sia quello dell’educazione (il paese è agli ultimi posti nel mondo), seguito da quello sanitario. Esi- stono poche strutture sanitarie pubbliche, mentre quelle private non sono accessibili da parte dei poveri». Chiediamo a Giorgio della riforma agraria, che avrebbe dovuto costituire un punto qualificante della presidenza del Partito dei lavoratori (Pt), prima con Lula e oggi con Dilma. «A Corumbà - spiega -, da 15 anni fa a oggi, sono stati distribuiti molti lotti di terra nella zona rurale. Pec- cato che non siano stati forniti anche i mezzi per colti- varla. Oltre tutto si tratta di terreni di piccola dimensione. Succede così che una parte dei coloni, quella che sputa sangue, riesce a tirare fuori il proprio sostentamento, mentre gli altri sopravvivono male. Per contro, anche qui esistono latifondi lunghi decine di chilometri dove ven- gono usati trattori enormi guidati dal Gps e vengono sparsi diserbanti con piccoli aerei». Nel Mato Grosso do Sul la crescita economica è rilevante 3 ma i problemi, le contraddizioni e le ingiustizie del sistema sono ben visibili come in tutto il paese. Per i volontari come Giorgio Roz il lavoro e le sfide di certo non mancano. PaoloMoiola # In alto : Giorgio Roz a Corumbá. Sotto : «in pieno sviluppo» recita lo slogan del governo del Mato Grosso do Sul. A destra : allevamento di bovini nel Pantanal.

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