Missioni Consolata - Luglio 2013

12 MC LUGLIO 2013 BRASILE C orumbá. Dalla terrazza si ammira il corso pla- cido del Rio Paraguay e dietro di esso un’esten- sione verde e piatta che si perde all’orizzonte. È la pianura del Pantanal, con la sua vegetazione a pre- valenza di arbusti e manto erboso. Il Pantanal - che in portoghese significa «palude» - ha una superficie di circa 210 mila chilometri quadrati distribuiti su tre paesi: la Bolivia, il Paraguay e soprattutto il Brasile. È infatti quest’ultimo che ospita quasi il 70% del bioma. Precisamente nel sud dello stato di Mato Grosso e nel nord-est dello stato di Mato Grosso do Sul. Durante la stagione delle piogge (da ottobre a marzo), l’acqua defluisce dagli altipiani circostanti alle terre basse del Pantanal ingrossando i fiumi che straripano inondando gran parte del territorio. Du- rante la stagione secca, l’acqua si ritira nei letti dei fiumi, le lagune e i piccoli canali ( corixos ) si riducono o addirittura scompaiono. A causa delle sue peculia- rità, il Pantanal è un santuario della biodiversità, ospitando un campionario di animali, pesci, uccelli e piante che non ha eguali nelle Americhe. Oggi anche questo bioma unico è in pericolo. I rischi e i danni ambientali arrivano dal cambio cli- matico (che ha prodotto inondazioni devastanti o siccità), ma anche e soprattutto dalle attività umane sugli altipiani circostanti, nel Mato Grosso e nel Mato Grosso do Sul: l’espansione delle attività agroindustriali (con annesse deforestazioni e uso di prodotti agrochimici, soprattutto per la coltivazione della soia), la crescita esponenziale dell’allevamento bovino 1 (con un enorme impatto ambientale), le atti- vità minerarie (estrazione aurifera in testa) hanno contaminato le acque che arrivano nel Pantanal; la co- struzione di dighe ha modificato, ampliato o reso per- manenti una parte delle zone inondate. C on oltre 25 anni di permanenza nel Pantanal pa- dre Pasquale Forin può testimoniare personal- mente i cambi avvenuti nell’ecosistema naturale e umano. «In alcune colonie - racconta il missionario - , prima si arrivava in barca, adesso si cammina per ore e ore dal fiume fino alle case. In questi anni io ho visto le trasformazioni del Rio Taquari, uno degli af- fluenti principali del Rio Paraguay: il suo corso natu- rale è stato deviato, il suo letto ridotto dai sedimenti, la vita nelle sue acque ammazzata dai fertilizzanti chimici». I mutamenti nel Rio Taquari sono testimo- niati da un dato impressionante: nel corso dell’ultimo decennio, la pesca nel fiume è diminuita di 7 volte, passando da 485 tonnellate all’anno a soltanto 62 2 . I cambi nell’ecosistema si sono riflessi pesantemente anche sugli abitanti del Pantanal. Relativamente po- chi (poco più di 200 mila, 2 per chilometro quadrato), essi si distinguono in Pantaneiros (compresi alcuni Il Pantanal, la più grande zona umida del mondo, è in pericolo. Il cambio climatico sta modificando l’alternanza delle stagioni secca e piovosa. Le monocolture e le mandrie bovine distruggono la vegetazione e uccidono i fiumi. A pagarne le conseguenze, è l’intero ecosistema. E gli abitanti più poveri. Il bioma del Pantanal UNO SCRIGNO SOTTO ASSEDIO

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