Missioni Consolata - Ottobre 2012

ci dice un giovane padre, che dopo meno di cinque minuti, torna con una manciata di ver- dure appena raccolte nell’orto. La comunità parrocchiale è molto attiva, nonostante il prete arrivi per dire le messe dalla vicina Caulonia; da qualche anno Riace è diventata membro di Recosol, Rete dei comuni solidali, che so- stiene eventi culturali del paese come il Festival del cinema nel mese di luglio e la settembrina Festa delle Ginestre, storica festi- vità paesana che richiama gente da tutta la Regione, anche per sa- lutare la fine dell’estate. Inoltre, d’estate vengono organiz- zati campi di condivisione, lavoro e volontariato per aiutare nell’ab- bellimento architettonico del paese, che si avvale anche del- l’apporto di artisti internazionali, come l’uruguaiano Coco Cano, che nel 2009 ha costruito una grande installazione artistica in una piazzetta sul tema delle mi- grazioni, o come altri disegnatori che hanno lasciato il segno sulle pareti del borgo con murales por- tatori di messaggi legati all’aper- tura verso l’altro. GLI EURO DI... RIACE «È una grande fortuna per noi es- sere arrivati qui a Riace» ragiona il rifugiato politico Ahmed (nome di fantasia: come gli altri esuli preferisce celare la propria iden- tità per paura di ritorsioni sulla famiglia allargata rimasta nel paese natale). Con moglie e figli, in un modesto appartamento tra le viuzze, vive con poco, avendo a passaparola, viene elogiato il modo straordinario in cui il sin- daco-attivista ha ripopolato il borgo aprendo all’inclusione dei profughi. «Via via si è generata sempre più curiosità su quanto stava accadendo qui - racconta Lucano -. Dal 2004 abbiamo in- tuito che si poteva creare una rete di turismo responsabile in paese, e così abbiamo chiesto in pre- stito, pagando in cambio l’affitto, le case sfitte e quelle dei riacesi emigrati, per destinarle a chi vuole venire a trovarci». Oggi, grazie a questa formula dell’albergo diffuso cittadino, sono 15 gli edifici a disposizione, molti dei quali con un’ottima vi- suale del borgo, delle colline e persino del mare: in cambio di una quota assolutamente non onerosa, si ha a disposizione un appartamento tout court per vi- vere appieno il borgo e (perché no?) recarsi al mare non lontano. Lo scambio con i paesani è im- mediato e incredibilmente cor- diale: siamo nel sud dell’acco- glienza a tutti i livelli, dove non è raro essere invitati a cena dopo mezz’ora che ci si conosce, op- pure essere aiutati anche nelle situazioni di vita quotidiana. Ecco un esempio: «Il market è chiuso e non avete le zucchine? Non preoccupatevi, ci pensiamo noi», disposizione anche i « bonus », la moneta locale coniata proprio dal sindaco per permettere ai richie- denti asilo di effettuare acquisti in paese e che i negozianti accet- tano come validi: mentre sulla cartamoneta da uno, due e cin- que euro è riportato «il cuore grande dei piccoli Comuni», sui tagli di 10, 20 e 50 euro, campeg- giano le facce del Mahatma Gandhi, di Peppino Impastato, si- ciliano vittima della mafia, e di Ernesto Che Guevara: un altro «segno di utopia concreta», per usare le parole di WimWenders, e di «relazioni umane», come spiega Lucano, una vera manna soprattutto in questo periodo dif- ficile, dove lo Stato è in arretrato sui pagamenti dello Sprar. «Me- nomale che c’è questa moneta locale, ma se non arrivano presto i fondi statali rischiamo di non avere liquidità», continua il sin- daco. La situazione è difficile anche per i profughi arrivati dalla Tunisia e dalla Libia dopo l’emergenza Nord Africa dello scorso anno, in particolare la nuova comunità per minori non accompagnati, aperta da Città Futura sta ancora aspet- tando buona parte delle rette dei giovani. SOSTENIBILITÀ: IMPATTO ZERO Nel frattempo, oltre all’impegno in prima linea contro la ‘ndran- gheta (proprio Riace nel 2004 ha lanciato la Rete dei Comuni liberi dalle mafie) che è costato un av- vertimento con colpi di pistola alla porta della Taverna, aperta OTTOBRE 2012 MC 55

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