Missioni Consolata - Ottobre 2012

cumulativo. Anche nello scam- bio, nei soldi: più pezzi valgono di più». UN POPOLO DA SFRUTTARE A livello teorico, i pigmei del Congo sono cittadini come gli al- tri. In pratica, sono una sotto classe, che non è capace (se- condo i gruppi bantu) a gestirsi, non ha tradizioni, è ignorante, sporca. «Però - ricorda il missionario - è un popolo interessante anche per i bantu: possono servire. C’è una festa, c’è bisogno di cac- ciagione: si mandano in foresta i pigmei. C’è bisogno della danza: si chiamano loro, come giullari di corte. Si ha bisogno di lavoro duro: lo si fa fare al pigmeo». Nel nuovo contesto dello sfrutta- mento di oro e diamanti, i pigmei si prestano per i trasporti. Le multinazionali si servono dei pigmei che portano pesi per chi- lometri nella foresta. «I pigmei non sono scansafati- che, ma hanno ritmi e resistenza diversi dagli altri. Non possono lavorare dal mattino alla sera» ricorda padre Pante. «Sono furbi i bantu, stringono le- gami di sangue con i pigmei. Come la circoncisione di bambini bantu insieme a pigmei che lega le due famiglie in una fratellanza indissolubile. Sembra esserci re- ciprocità, ma non è così. Se la fa- miglia bantu ha bisogno, il pig- meo deve andare, non succede il contrario. Un bantu prende come seconda o terza moglie una pigmea, per- ché lega le famiglie. La donna pigmea è prolifica. I figli sono re- putati come persone che devono lavorare per la famiglia bantu. Non è un rapporto di parità». SANITÀ DIFFICILE Uno dei motivi ufficiali per spin- gere i pigmei fuori dalla foresta è stato dare loro l’accesso alle cure mediche oltre che all’edu- cazione. Ovvero la possibilità di accedere ai dispensari dello stato. «Ma questi - ricorda padre Flavio - non funzionano neppure per gli altri. La visita inoltre deve essere pagata. Le medicine, quando si trovano, costano care. Tutto que- sto è un problema per i pigmei che non conoscono i soldi. I missionari della Consolata si sono organizzati su tre livelli: ve- nire incontro ai bisogni più ur- genti, promuovere la preven- zione e cercare di riscoprire la medicina tradizionale, sensibiliz- zando all’auto sufficienza. La signora Bomao, pigmea, è di- ventata infermiera anche grazie all’aiuto dei missionari. Opera a Bayenga, alla missione, in un di- spensario fornito di farmaci. È in posizione centrale rispetto agli altri accampamenti della zona. Fa consultazione pre natale, pre- venzione e assistenza. Padre Flavio, che è pure infer- miere, sensibilizza negli accam- pamenti e porta medicine. La missione ha fatto una conven- zione con dispensari bantu, per coprire alcune spese ai pigmei in caso di incidente. «Vedendo le guarigioni, capi- scono la positività della medicina chimica. Chiediamo sempre un loro contributo, non proporzio- nato al prezzo, di solito in natura CONGO RD 14 MC OTTOBRE 2012 (una gallina, un bidone di olio), per farli partecipi. Non sono abi- tuati, è una fase di passaggio. Ma l’idea da diffondere è che molte malattie si possono prevenire, anche la malaria. Pulizia, igiene, non dormire per terra, bollire l’acqua, realizzare in modo ap- propriato le latrine. Attraverso gli animatori e le donne del Condifa i missionari cercano di sensibiliz- zare su queste cose. Rivalutare la medicina tradizio- nale è un’altra priorità. I popoli della foresta ne sono i maestri, ma adesso la trascurano. Padre Flavio è convinto che l’ap- proccio per progetti (finanzia- mento per un tempo limitato al fine di compiere attività predefi- nite), spesso utilizzato, non sia il migliore: «C’è anche bisogno di qualche soldo, ma non è com- prando dei beni e distribuendoli che si risolvono i problemi. I pig- mei scambiano l’oggetto, ad esempio un machete, con un li- tro di alcool. Meglio camminare assieme, compiendo piccoli passi». E ribadisce: «I finanzia- menti servono, ma è importante l’accompagnamento. Si inter- viene, ma in modo che non dia dipendenza. Se invece si inizia con i soldi, l’approccio è comple- tamente sbagliato. Un domani noi non ci saremo più, bisogna cercare di renderli autonomi il più possibile, altrimenti diven- tano degli sbandati». Marco Bello # Sopra: padre Andrés in riunione sotto la barasa . # A sinistra: mbuti in un campo collettivo di riso.

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