Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

zioni per l’estremismo religioso, è interessante notare che i mu- sulmani sono preoccupati più dall’estremismo islamico che da quello cristiano e che, allo stesso modo, i cristiani sono più preoccupati dall’estremismo di alcuni correligionari che da quello dei seguaci di Maometto. Generalmente, sia i cristiani che i musulmani sostengono la de- mocrazia e la libertà di religione, ma non sono pochi coloro che, allo stesso tempo, affermano di desiderare che la Bibbia, o la sharia , diventi la base delle leggi del loro stato. Questi dati, riguardanti il 2010, descrivono una situazione che, negli ultimi due anni, e in parti- colare negli ultimi mesi è, però, in parte cambiata. Soprattutto in alcune aree del continente si fa sempre più forte la pressione di gruppi armati sedicenti islamici per l’imposizione di sistemi teo- cratici che ricordano i talebani afghani. Il caso, in rapida e im- prevedibile evoluzione, del Nord del Mali, in cui si sta consu- mando una sorta di secessione di stampo islamista, o quello del Nord-Est del Kenya in cui sem- brano spadroneggiare sempre più affiliati delle milizie somale Al-Shabab, sono emblematici di quanto il livello di attenzione debba alzarsi. RESTRIZIONI GOVERNATIVE L'indice delle Restrizioni Gover- native (Gri) misura il livello di in- terferenza sulla libertà di reli- gione da parte dei governi – na- zionali, provinciali o locali – che cercano di controllare i gruppi religiosi o i singoli individui, di vietare le conversioni da una fede all'altra, di limitare la pre- dicazione e il proselitismo, o di ostacolare l’affiliazione religiosa. Le restrizioni sono dirette: attra- verso le Costituzioni (Eritrea e Mauritania sono i 2 paesi africani dei 7 che nel mondo sono privi di riferimenti alla libertà di reli- gione nella loro Carta Fonda- mentale) e le leggi, e attraverso registrazioni e multe. Oppure in- dirette: ad esempio favorendo una religione a dispetto delle al- tre, per mezzo di finanziamenti preferenziali. Nel complesso, il livello medio di restrizioni governative nell'A- tato: il continente africano è il secondo, dopo quello americano, in cui i livelli medi di restrizioni governative e di ostilità sociali riguardanti la religione sono più bassi. Ciò non significa che la li- bertà di religione sia garantita, o addirittura promossa, ma che si è registrato un minore numero di episodi di violazione in questo continente rispetto a quelli rile- vati in Asia, Medio Oriente o Eu- ropa. Il 90% degli africani in molti paesi dell’area sub saha- riana sono cristiani o musulmani benché molti di essi conservino nella propria quotidianità diversi elementi delle religioni tradizio- nali. La gran parte dei fedeli cri- stiani e musulmani dicono di provare rispetto nei confronti delle altre fedi, e pochi sono di- sposti a parlare della presenza di discriminazioni nei loro paesi. Inoltre i musulmani mostrano di avere generalmente una buona opinione dei cristiani. Tutti però affermano di conoscere molto poco le altre religioni, e un nu- mero consistente di cristiani (il 40% in 12 dei 19 paesi presi in esame dallo studio intitolato To- lerance and Tension: Islam and Christianity in Sub-Saharan Africa del Pew Forum ) considera i musulmani violenti. Mentre gran parte degli africani dichiarano le proprie preoccupa- AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MC 77 frica sub sahariana è diminuito nel periodo preso in esame dal- l’ultimo rapporto del Pew Fo- rum . È aumentato in due paesi (Somalia e Uganda) tra i 14 del mondo in cui si è registrato un suo incremento sostanziale, ed è diminuito in 3 paesi (Guinea Equatoriale, Guinea-Bissau e Togo) sugli 8 che nel mondo hanno avuto un suo decremento altrettanto elevato. Infatti in Uganda, per esempio, nel feb- braio 2008 la polizia arrestava il capo della New Malta Jerusalem Church , Severino Lukoya, padre di un leader ribelle, e impediva la registrazione della chiesa per ragioni di sicurezza nazionale. In Eritrea (unico paese sub saha- riano con un livello di Gri nella fascia più alta) la polizia arre- stava 22 testimoni di Geova nel giugno 2009 per una celebra- zione non approvata nella città di Asmara. Nel frattempo il procu- ratore generale della Guinea Bissau rovesciava gli sforzi isti- tuzionali per bandire la setta musulmana Ahmadiyya, dichia- rando che il divieto esistente non aveva alcuna base giuridica. LEGGI ANTI BLASFEMIA Tra gli strumenti di limitazione governativa o, comunque istitu- zionale, quello delle leggi contro la blasfemia, l’apostasia e la dif- famazione della religione, seb- bene ufficialmente motivate con la protezione del diritto di culto, appare come uno dei più efficaci. Nei paesi in cui sono presenti leggi anti blasfemia è maggiore la probabilità di registrare epi- sodi di repressione di minoranze religiose o di versioni non orto- dosse della fede predominante, o di scontri interreligiosi tra gruppi di diversa appartenenza. © nigerianewsline com © Kate Holt/ R N

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