Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

I cinefili storcono il naso. Gli accademici abbozzano un sorriso perplesso. Il parere che prevale tra chi studia il cinema è così riassumibile: «Il cinema missionario non esiste». Maria Francesca fa spallucce e va per la sua strada. Sarà perché è sarda, sarà perché crede che di Golia pronti a inchinarsi di fronte a Davide ce ne sia più di uno, ma lei di cinema missiona- rio continua a occuparsene. Pa- recchio. Maria Francesca di cognome fa Piredda. Da qualche settimana è in circolazione un suo libro: Sguardi sull’Altrove. Cinema missionario e antropologia vi- suale per Archetipolibri. La sua prima fatica, invece, è del 2005. E si intitolava: Film & mission. Per una storia del cinema mis- sionario . In pochi, prima di al- lora, avevano scritto qualche riga sulla storia del cinema mis- sionario di casa nostra. Quello è stato l’inizio. Oggi svolge attività di ricerca presso l’Università di Bologna e l’Uni- versità Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha insegnato storia del cinema e strategie narrative per cinema e tv. Di fatto è una dei pochi che in Italia si occupa del cinema missionario e che ITALIA DI SANTE ALTIZIO PER UNA STORIA DEL CINEMA MISSIONARIO UNO SCONOSCIUTO PIENO DI SORPRESE I cinefili storcono il naso. Gli accademici abbozzano un sorriso perplesso. Il parere che prevale tra chi stu- dia il cinema è così riassumibile: «Il ci- nema missionario non esiste». Sarà proprio vero? Alla scoperta di un pa- trimonio sconosciuto, ricco di sorprese. # Frammenti di scene da alcuni film missionari del secondo dopo guerra, come «Bizimana» girato in Rwanda dai Missionari d’A- frica (Padri Binanchi); «Fiamme» dei Missionari Saveriani dedi- cato agli Indiani d’America, e «Tosamaganga» dei Missionari della Consolata, girato nell’allora Tanganyika (oggi Tanzania). 28 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2012

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