Missioni Consolata - Maggio 2012

stina alle regioni dell’Eufrate, e aveva come capitale Antiochia di Siria. L’area geografica si allarga di molto se pensiamo alla lingua parlata in quelle regioni: il si- riaco, un dialetto strettamente legato all’aramaico, la lingua parlata da Gesù e dagli apostoli. Ad Antiochia soggiornò a lungo l’apostolo Pietro, prima di stabi- lirsi a Roma; sempre ad Antio- chia tutti i discepoli di Gesù, giu- dei e pagani, da allora e per sempre vennero chiamati «cri- stiani». Intorno all’anno 36, sulla via di Damasco, folgorato da Gesù stesso, Saulo di Tarso divenne l’apostolo delle genti e fece di Antiochia di Siria il punto di par- tenza dei suoi viaggi missionari. E dopo la distruzione di Gerusa- lemme per mano dei romani (70 d.C.), Antiochia diventò il centro delle chiese di lingua siriaca e scuola del pensiero cristiano d’Oriente, come Alessandria (poi Costantinopoli) lo fu delle chiese di lingua greca e Roma di quelle di lingua latina. Già nel II secolo la teologia si- riaca, non ancora influenzata dal pensiero greco, si sviluppò con caratteristiche autoctone, grazie alla riflessione di grandi figure come gli apologeti Teofilo di An- tiochia e Taziano il Siro, Afraate monaco, asceta e vescovo, e so- prattutto il grande sant’Efrem il Siro (306-373), teologo, poeta e padre della chiesa. Alla fine del III secolo, la chiesa siriaca era profondamente radi- cata nelle città e nelle campa- gne, grazie soprattutto alla straordinaria fioritura del feno- meno ascetico-monastico, le cui caratteristiche indigene, come la forma eremitica degli stiliti, di- stinsero la chiesa siriaca e la re- sero famosa su tutte le altre. San Simeone Stilita (521-592) e san Marone sono alcuni dei più noti tra i tanti monaci che vis- sero in questa regione. Testi- moni di tale fioritura sono mi- gliaia di luoghi di preghiera, ri- salenti al IV e V secolo, i cui ru- deri ancora visibili sono dissemi- nati nelle famose «90 città morte» a ovest di Aleppo. Ben presto la Siria fu teatro delle controversie cristologiche che causarono la divisione religiosa in Oriente: quando il concilio di MC ARTICOLI Calcedonia (451) condannò il monofisismo (Cristo avrebbe una sola natura), condanna ribadita nel secondo concilio di Costanti- nopoli (553), la maggior parte dei cristiani siriaci rifiutarono le de- cisioni conciliari, dando vita alla chiesa siro-ortodossa (monofi- sita). Più che a divergenze teolo- giche, lo scisma fu dovuto a fraintendimenti linguistici e, so- prattutto, alla reazione nazional- religiosa contro i dominatori greco-bizantini. Una parte della società, più colta ed ellenizzata, accettò senza difficoltà le deci- sioni conciliari, dando origine alla chiesa melchita ( melek =re). Per tutto il millennio (cioè finché le condizioni lo permisero) i si- riaci, soprattutto orientali, svol- sero una stupefacente attività missionaria, espandendo il van- gelo nella penisola arabica, fino a raggiungere varie tribù mon- gole dell’Asia centrale, il Tibet e la Cina. Di valore eccezionale è la produ- zione di testi teologici e spirituali delle chiese siriache: un patri- monio letterario ricchissimo, purtroppo poco conosciuto e in parte perduto, che non ha nulla da invidiare alla letteratura greca e latina, tanto che uno dei massimi studiosi di questa tradi- zione, Sebastian Brock, ripren- dendo una immagine di Giovanni Paolo II, afferma che la cristia- nità respira con tre polmoni: quello latino, quello orientale e quello siriaco. MAGGIO 2012 MC 9 # Due grandi autori della tradizione siriaca: in alto , sant’Efrem il Siro (306-373), soprannominato «l’arpa dello Spirito Santo», e sant’Isacco il Siro, vescovo di Ninive nel 676-680. # Basilica di san Simeone Stilita, così chiamato perché visse per 36 anni (426-459) sulla sommità di colonne assistito dai suoi seguaci che gli portavano i pasti. © Photo Yahia-Damascus © P Collegio Greco © P Collegio Greco © CC by-2009

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