Missioni Consolata - Maggio 2012

cemizzante prodotto dalla por- zione endocrina del pancreas. Tale ormone stimola le cellule ad assu- mere il glucosio dal sangue (da cui la riduzione della glicemia) e a uti- lizzarlo per la produzione dell’e- nergia necessaria alle molteplici funzioni cellulari. È stato rilevato che l’80% dei pa- zienti diabetici è obeso e che la correlazione tra le due patologie è ancora più forte quando l’obesità è di tipo addominale. Entrambe le patologie risultano associate ad un incremento della disponibilità alimentare e ad una riduzione del- l’attività fisica. PROBLEMI DI COMUNICAZIONE L’organismo umano è program- mato per fare fronte alle scarsità alimentari, per cui non è capace di rispondere adeguatamente a di- sponibilità praticamente illimitate di fonti caloriche, né all’enorme ri- sparmio energetico derivante dal- tamente correlata a un aumen- tato rischio cardiovascolare, la principale causa di morte tra gli obesi. Certamente per l’insor- genza del diabete di tipo 2 è im- portante la predisposizione ge- netica, tuttavia vi sono parecchie evidenze che lo stile di vita e in particolare l’obesità svolgono un ruolo cruciale. È emblematica, in tal senso, la storia degli indiani Pima, origi- nari del Messico e migrati circa 2000 anni fa in Arizona, dove riu- scirono a rendere fertile una zona desertica. Questa popola- zione è geneticamente predispo- sta al diabete di tipo 2, tuttavia vivendo per secoli con una dieta ricca di fibre e di carboidrati complessi e povera di grassi, è riuscita a vivere a lungo priva della malattia. Agli inizi del ´900 gli americani colonizzarono quella zona, deviarono il corso di un fiume e resero nuovamente desertica l’area occupata dai Pima, che vennero risarciti dal governo americano con forniture di zucchero, farina e lardo. Le abitudini alimentari di questa popolazione variarono brusca- mente, con il risultato che essi si ritrovarono con la più elevata prevalenza mondiale di diabete di tipo 2, in associazione all’obe- sità, cioè l’85% della popola- zione. Analizzando gli indiani Pima rimasti in Messico, con le antiche abitudini alimentari, la prevalenza del diabete è risul- tata di poco inferiore al 10%. Del resto, l’obesità favorisce un’alterazione del normale fun- zionamento del segnale dell’in- sulina, a livello cellulare, che si traduce nell’insulino-resistenza caratteristica del diabete di tipo 2. L’insulina è un ormone ipogli- l’utilizzo di macchinari, che ci evitano i lavori più faticosi. Il no- stro corpo immagazzina l’ener- gia in eccesso nel tessuto adi- poso, che sarebbe meglio consi- derare come «organo adiposo» poiché capace di produrre or- moni propri, in particolare la leptina, una molecola che informa il cervello sul contenuto in grasso delle cellule adipose. L’informazione giunge all’ipota- lamo, una parte del cervello che presenta il «centro della sa- zietà» e il «centro della fame». Altre informazioni importanti per la regolazione del livello energe- tico giungono al cervello da sto- maco, fegato ed intestino. È probabile che nelle persone obese esista un difetto di comu- nicazione tra gli organi suddetti e il cervello, con conseguente at- tivazione del «centro della fame». Certamente l’enorme diffusione MAGGIO 2012 MC 77 MC RUBRICA # A sinistra: campagna pubblicitaria contro l’obesità in Germania. # Sotto: i grassi contenuti nelle carni sono una delle cause dell’obesità.

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