Missioni Consolata - Maggio 2012

L’uomo della strada, di fronte a tante prevaricazioni subite, ha bisogno di una parola forte, af- finché si cambi rotta. Altrimenti, potrebbero succedere grossi guai anche in Tanzania. Da poco è uscito il documento di Benedetto XVI «Africae Munus», che riguarda il Sinodo dei ve- scovi africani (Roma, 4-25 otto- bre 2009). La Chiesa in Africa sta affrontando problemi cruciali che possono scoraggiare. Nel documento il papa scrive: «Scongiuro la Chiesa universale a guardare l’Africa con occhi di fede e speranza» 3 . Eminenza, che cosa consiglia al Tanzania? In Tanzania noi cattolici dob- biamo rendere più matura e con- creta la nostra fede cristiana. Troppi cattolici vivono ancora se- condo la fede tradizionale-pa- gana, che non è la fede cristiana. Ad esempio: di fronte a una diffi- coltà (riguardante soprattutto la salute), il tanzaniano a chi si ri- volge? Si rivolge al «curatore tradizionale» (che spesso è an- che stregone). Questo è un se- gno chiaro che non si è ancora cristiani, che la fede è ancora pagana. Non abbiamo assunto la rivoluzione-liberazione di Gesù Cristo. E non dimentichiamo che Gesù non ci ha salvati percor- rendo la strada della ricchezza, del prestigio e delle comodità. Inoltre non ha ucciso nessuno, ma si è lasciato uccidere, dopo aver sofferto una morte atroce. Questo è il dono della sua sal- vezza. È nostra responsabilità accoglierla così com’è. Non im- brogliamoci né imbrogliamo con tante parole. Non cadiamo nella tentazione di ricambiare i torti patiti, anche di fronte ai musul- mani. Costruiamo la fede su Gesù Cristo che perdonò tutti, morì in croce e, dopo tre giorni, risorse. TANZANIA 64 MC MAGGIO 2012 Anni fa lessi un articolo di un missionario, intitolato «Io sono uno straniero nella casa di mio Padre» (I am a stranger in my Father’s house). Perché il mis- sionario, anche dopo tanti anni di lavoro, si sente ancora mzungu, cioè un «diverso», un pesce fuori dall’acqua? Questo fatto rattrista un poco. Però non è un dato comune. Molti missionari si sentono a casa loro nella cultura del Tan- zania o di altri paesi. Conosco missionari della Consolata e di altre congregazioni che rifiutano di ritornare in patria, che dicono: ora i miei fratelli sono questi e non quelli del paese in cui sono nato, che non mi conoscono nemmeno per nome. Francesco Bernardi Note 1 Cfr. Lawrence E. Y. Mbogoni, The Cross ver sus The Crescent ( Religion and Politics in Tanzania from the 1880s to the 1990s ), Dar Es Salaam 2004, 171 184. 2 Mwananchi , Agosti 14, 2011. 3 Africae munus , Esortazione postsinodale di Benedetto XVI , 2011, 5 . # Il cardinale Pengo ( primo a destra ) beve una Fanta con i padri della Consolata ( da sinistra ) Thomas Ishengoma e Pascal Makokha. © Af MC/B Bernardi 2012

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