Missioni Consolata - Maggio 2012

storico: «Il popolo non deve sempre essere tradito e truffato. La nostra è stata un’indipen- denza senza guerra, negoziata. Non abbiamo mai avuto morti. Quelli causati dal regime Wade sono stati i primi. La cittadinanza è sempre più vigilante, esigente, partecipativa». Il Consiglio costi- tuzionale è composto di 5 «saggi», ma l’opposizione so- stiene siano stati influenzati dal potere: «La candidatura è anti- costituzionale, ma questo dimo- stra la scarsa indipendenza del potere giudiziario. Perché il Con- siglio è stato “costretto” da Wade», sostiene Babacar Sarr. «La modifica della Costituzione è avvenuta durante il suo primo mandato, il Consiglio sostiene che quello non entra nel conteg- gio. I suoi oppositori politici, avendo partecipato alle elezioni, è come se lo avessero accet- tato», spiega invece Mouhama- dou Sarr, coordinatore dei sene- galesi del Piemonte, che vive tra Torino e Dakar. PRIMO TURNO Il 26 febbraio scorso il presi- dente uscente affronta il primo turno contro altri 12 pretendenti, molti dei quali suoi ex alleati, o «allievi» come Idrissa Seck, Macky Sall, Moustapha Niasse. Wade è convinto di vincere al primo turno ben oltre il 50%. Ma la sua campagna non convince, e soprattutto i suoi ultimi anni di «regno» hanno visto una deriva autoritaria. Così gli elettori lo puniscono. Il verdetto delle urne gli concede solo il 34,82% con un secondo posto a Macky Sall, 26,57%. Wade ha perso un milione di voti rispetto al 2000 e ne ha totaliz- zati solo 220.000 in più di Macky. come movimento slegato dai partiti - lo ha confermato in campagna elettorale - ed è riu- scito a mobilitare giovani che fino a oggi non partecipavano alla vita politica, utilizzando un linguaggio vicino ai ragazzi: rap, slogan efficaci, immagini da puri e duri», conclude il cooperante. «Wade fu eletto dal popolo, ma ora ha deluso questo popolo, lo ha tradito. Adesso i senegalesi vogliono un cambiamento». Chi parla è Babacar Sarr, presidente del Fesfop (Festival internazio- nale del folklore e delle percus- sioni) di Louga, importante città nel Nord del paese. «Con il movimento M23 la gente ha detto “No”. Basta andare con- tro la Costituzione. Si sono tro- vati partiti politici e leader della società civile. È un nuovo movi- mento che accompagnerà tutti i cambiamenti nel paese». «Il popolo senegalese ha biso- gno di azioni concrete, anche sulle istituzioni. Occorre sepa- rare il potere legislativo, esecu- tivo e giudiziario. E poi una buona governance . Un legisla- tivo che rappresenti il popolo, un potere giudiziario che giudichi in nome del popolo, un potere ese- cutivo che governi per gli inte- ressi del popolo». Ma le violenze in Senegal non fi- niscono. Wade è candidato al suo terzo mandato, il Consiglio costi- tuzionale lo ammette il 27 gen- naio scorso. Non è accolta in- vece la candidatura del celebre cantante Youssou Ndur. A Dakar si scatena la guerriglia urbana. I morti sono almeno sei, ma al- cune fonti parlano di 15, 150 i fe- riti, numerosi gli arresti. Per Ba- bacar Sarr, 65 anni, con una vita di impegno politico alle spalle, il paese sta vivendo un momento © AFP/ Seyllou © AFP/ Seyllou 54 MC MAGGIO 2012 SENEGAL © Romina Remigio

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