Missioni Consolata - Maggio 2012

anche l’incidenza di unioni miste a livello popolare (dunque non solo tra i membri delle classi più alte delle società). Alcuni esempi sono quelli citati da Franco Marzatico 1 , tra membri di comunità etrusche e celtiche negli Appennini bolognesi, oppure quelli ci- tati da Massimo Guidetti 2 tra barbari e romani. In ambito letterario è anche possibile nominare per esempio due delle più famose opere di William Shake- speare, Otello e Romeo e Giulietta, nelle quali le cop- pie protagoniste sono caratterizzate da differenze razziali e familiari nelle società rispettivamente vene- ziana e veronese del Cinquecento. L’ elemento comune di queste unioni è che esse rappresentano una rottura evidente dei con- fini imposti dalle convivenze «tradizionali» e dei limiti - impliciti o espliciti - esistenti tra le classi sociali. L’elemento in continua trasformazione è in- vece costituito dalle categorie sociali che vengono prese in considerazione quando un rapporto di cop- pia viene definito come «misto». Oggi, ad esempio, il senso comune, i mass media e la società considerano matrimoni misti, quelli in cui un coniuge ha la citta- dinanza italiana e l’altro è straniero (oppure con cit- tadinanza italiana, ma nato e/o cresciuto in un altro paese e quindi con un background culturale diverso). Queste unioni, passando dal 5,1% nel 1998 al 15% nel 2008, appaiono di estremo interesse poiché si pon- gono come elemento di «interazione» tra le diverse componenti della popolazione e come testimonianza del melting pot culturale che sta progressivamente contraddistinguendo anche l’Italia, paese di «nuova» immigrazione. Il formarsi di coppie «miste», inoltre, è considerato generalmente un indicatore sia di inde- OSSIER UN’ANALISI DEL FENOMENO GIULIETTA PARLA RUMENO 36 MC MAGGIO 2012 S econdo la professoressa Tognetti Bordogna dell’Università di Milano-Bicocca, pioniera del tema in Italia, «matrimoni o coppie mi- ste» (di solito utilizzati in modo indifferen- ziato, nonostante le implicazioni legali evidente- mente diverse) sono due termini che si riferiscono al- l’istituzione sociale per la quale due persone, tradi- zionalmente un uomo e una donna, di paesi diversi, background culturali diversi, religioni diverse o classi socio-economiche diverse, si uniscono in un le- game sentimentale (anche se in tanti casi non neces- sariamente) che viene socialmente riconosciuto e che implica, d’accordo con le condizioni stesse dell’u- nione, effetti legali. Queste unioni, sia formali che informali, non sono un fenomeno sociale nuovo. Quando ancora non esisteva il sistema degli Stati-nazione, quando i viaggi erano più difficili da realizzarsi per difficoltà nei sistemi di trasporto e quando la conoscenza e la comunicazione con altre regioni geografiche erano scarse, poteva es- sere considerato matrimonio misto anche quello tra due persone di diversa provenienza familiare (matri- monio fuori dal circolo dei cugini e altri parenti), di un’altra città (anche se vicina e con un background culturale non molto diverso), di diverse correnti al- l’interno di una stessa religione o di età particolar- mente diverse (quando il matrimonio non era stato anticipatamente approvato dai genitori). Nella storia, casi illustri di unioni miste sono state, per esempio, quelle tra Cleopatra e Giulio Cesare, tra La Malinche e Hernan Cortes (dalla cui unione nacque Martin Cortes, uno dei primi meticci nel Nuovo Mondo), e tra Luigi XVI di Francia e Maria Antonietta d’Asburgo- Lorena. Studi archeologici e storici hanno evidenziato I matrimoni misti - intesi come unione tra una persona italiana e una straniera - sono ormai oltre il 15% del totale. Il fenomeno è dunque rilevante. Si tratta di un indebo- limento del «controllo sociale» o di una conseguenza dell’integrazione e stabilizza- zione della componente immigrata della società italiana? In ogni caso, diventare una coppia mista significa confrontarsi con mondi, tradizioni e modelli di comportamento diversi. Oltre che con pregiudizi, stereotipi e pressioni provenienti dalle famiglie d’o- rigine e dalla società. Per tutto questo, rispetto ad un’unione «tra nativi», una coppia mista può risultare più fragile. Quando però essa ha successo, il beneficio ricade sul- l’intera collettività. DI C LAUDIA Z ILLI R AMÍREZ E V IVIANA P REMAZZI

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