Missioni Consolata - Maggio 2012

28 MC MAGGIO 2012 nedetto XVI, «il silenzio è pre- zioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e foca- lizzare le domande veramente importanti». Le grandi domande della filoso- fia, sul senso della vita, del sa- pere e della speranza, non si sono estinte nel cuore dell’uomo e continuano a manifestare «l’in- quietudine dell’essere umano sempre alla ricerca di verità, pic- cole o grandi». FARE SILENZIO Nel giorno della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e comunicatori – il messaggio del Papa parte dal- l’affascinante titolo «Silenzio e parola: cammino di evangelizza- zione». Silenzio e parola, scrive Benedetto XVI, sono due aspetti essenziali di ogni comunica- zione, senza l’uno, l’altro è pri- vato di senso: «Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono pa- role dense di contenuto». Per Benedetto XVI, il silenzio «apre… uno spazio di ascolto reciproco» che rende «possibile una rela- zione umana più piena». È nel silenzio, infatti, che «ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi», che il pensiero si «approfondi- sce» e che «comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desi- deriamo dire o ciò che ci atten- diamo dall’altro». Allo stesso modo, «tacendo, si permette al- l’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee». Non a caso, prosegue il ponte- fice, «nelle diverse tradizioni re- ligiose», la solitudine e il silenzio sono «spazi privilegiati per aiu- tare le persone a ritrovare se stesse e quella verità che dà si- gnificato a tutte le cose». Anche nel mondo contemporaneo, in cui l’uomo «è bombardato da ri- sposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte». «Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti – aggiunge papa Ratzinger -, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accesso- rio». SOCIAL NETWORK E i social network, Facebook e Twitter? Non proprio una «bene- dizione» ma un segno, secondo Benedetto XVI, di considerazione verso le nuove forme di comuni- cazione online che essi rappre- sentano, dai micro messaggi di 140 caratteri o agli sms «non più lunghi di un versetto biblico», come afferma anche il cardinale Gianfranco Ravasi che accetta la sfida della comunicazione glo- bale come una diretta conse- guenza della sua missione: «Aiutare la chiesa a dialogare con l’uomo contemporaneo, cer- candolo dove è, anche nel mondo del web, come un esplo- ratore in perlustrazione in terri- tori sconosciuti, distanti e spesso ostili, conduce la sua ri- cerca libero da preconcetti, con l’apertura al confronto caratteri- stica dell’uomo di cultura». Le nuove tecnologie non sono guardate con sospetto dal papa ma con curiosità e apertura, nella consapevolezza che, per la Chiesa, ogni «mezzo» è «buono» se valido è il messag- gio. Benedetto XVI non dimen- tica che viviamo in un’epoca in cui «le varie forme di siti, appli- cazioni e reti sociali» possono aiutare l’uomo «a vivere mo- menti di riflessione e di auten- tica domanda» e anche «a tro- vare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o con- divisione della Parola di Dio». «Nella essenzialità di brevi messaggi - aggiunge - si pos- sono esprimere pensieri profondi se ciascuno non tra- scura di coltivare la propria inte- riorità». Scrive papa Ratzinger: «Gran parte della dinamica at- tuale della comunicazione è orientata da domande alla ri- cerca di risposte. I motori di ri- cerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comuni- cazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte. Ai nostri giorni, la rete sta diventando sempre di più il luogo delle do- mande e delle risposte». CHIESA

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