Missioni Consolata - Aprile 2012

62 MC APRILE 2012 STATI UNITI sione con cui la battaglia di Sa- ratoga è poi stata conosciuta e tramandata. Saratoga ha, infatti, rinnovato le speranze di indipen- denza e, nell'epica che circonda la rivoluzione, «ha cambiato per sempre il volto del mondo». Il forte significato simbolico della battaglia di Saratoga sta nel fatto che l'imponente esercito inglese fu costretto ad arren- dersi agli americani, cioè, an- cora una volta, a coloro che vole- vano creare un nuovo mondo ba- sato su libertà, democrazia e giustizia. La religione civile sembra finora aver garantito un'unità culturale, basata sulla conquista e la di- fesa della democrazia, sulla li- bertà e l'uguaglianza di diritti e di doveri, per un popolo dalle di- verse fedi e culture. Ma in un momento storico caratterizzato dalla globalizzazione e dallo svi- luppo di società sempre più complesse e multiculturali, per- cito composto di miliziani sfida il più potente esercito dell'epoca. Nel parco è presente una statua dedicata al Minute Man , il sol- dato della milizia, che diventa il simbolo di una battaglia e del- l'impegno per l'affermazione de- gli ideali di democrazia e libertà, contro chiunque, anche se più grande e potente, come nel caso dell'esercito britannico, voglia negarli o metterli in discussione. IL «NON RITORNO» Moltissimi sono i parchi celebra- tivi della rivoluzione americana ed un altro che merita atten- zione è il Saratoga National Hi- storical Park : A Crucial Ameri- can Victory (Una vittoria ameri- cana cruciale). A Saratoga, in- fatti, nell'autunno del 1777 le forze americane incontrarono, sconfissero e costrinsero alla resa l’esercito britannico, se- gnando «il punto di svolta della rivoluzione americana», espres- # Qui sotto, : la lapide ricorda la morte dei soldati inglesi. # Sotto in basso : l’atmosfera della colonia fondata dai Padri Pellegrini rivive presso la Plymouth Plantation, Massachussets. mane il dubbio se la religione ci- vile possa ancora essere il col- lante in grado di tenere insieme una nazione. E se gli americani saranno ancora in grado di rico- noscersi come cittadini di questo Paese. Viviana Premazzi* * Dottoranda in sociologia presso l'U- niversità degli studi di Milano e junior researcher presso il Forum Interna- zionale ed Europeo di Ricerche sul- l'Immigrazione (Fieri) di Torino.

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