Missioni Consolata - Aprile 2012

I l panorama all’imbrunire è mozzafiato. Vedendolo dalle mura del castello, l’enorme lago di Scutari si riempie del rossofuoco del tramonto e lascia senza parole. Tutt’attorno, per tre dei punti cardinali, le monta- gne d’Albania e del Montenegro, e a sud la terza città albanese, Scutari appunto, con i suoi 150 mila abitanti in continua crescita. Buona parte di essi conosce l’ita- liano, e alcuni lo parlano molto bene: un fenomeno che lascia senza parole, ma le cui ragioni sono sotto la luce del sole, per- ché quasi ogni famiglia ha un pa- rente che ha vissuto per qualche tempo in Italia, o ancora ci vive. RITORNO DAL GRANDE ESODO Era il 1991 quando l’impressio- nante esodo degli albanesi verso il nostro paese riempì tutte le te- levisioni nazionali. Chi non ri- corda l’impatto emotivo delle im- magini dei 20 mila disperati sbarcati a Bari con la nave Vlora l’8 agosto di quell’anno? Oggi gran parte di essi è inserita in Italia, con un lavoro e una fami- glia. Ma non tutti. Infatti c’è chi, fatti i conti in tasca, compie il passo che aspettava da una vita: il ritorno in patria a testa alta, da persona che è riuscita nel pro- prio sogno migratorio e ora può tornare a investire nel suo paese, tanto a livello umano ALBANIA TESTO E FOTO DI DANIELE BIELLA REPORTAGE DA SCUTARI SULL’EMIGRAZIONE DI RITORNO TORNANO LE AQUILE AL NIDO A 20 anni dalla fuga in massa dall’Albania verso l’Italia, migliaia di migranti hanno preso la via del ritorno e, con il sostegno di or- ganizzazioni come Ca- ritas e Acli, hanno av- viato attività in proprio, creato posti di lavoro per i propri connazio- nali, contribuendo così allo sviluppo del paese, ancora frenato, però, da tradizioni culturali ancestrali, come di- scriminazioni di genere e vendette di sangue. # Scutari, ponte sul fiume Drin, affluente del lago di Scutari.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=