Missioni Consolata - Ottobre 2010

H o incontrato i primi missionari indiani, due frati minori conventuali, in Tanzania quando stu- diavo kiswahili a Kipa- lapala nel 1989. Eravamo di di- verse nazionalità e c’erano anche dei missionari laici luterani, tutti uniti dalla comune ignoranza della lingua. La cosa non m’impres- sionò più di tanto, sapevo che da anni i grandi ordini religiosi acco- glievano membri originari dell’A- sia nel loro numero. Così non fu una sorpresa quando in Kenya, arrivato a Sukuta Mar- mar, dove feci la mia prima esperienza di missionario sul campo per sei mesi prima di an- dare stabilmente a Maralal, mi trovai a lavorare con le suore di Madre Teresa. Una era tanza- niana, ma tutte le altre – tre o più secondo le diverse occasioni – erano indiane. Una volta sinto- nizzato il loro inglese-indiano con il mio inglese-italiano an- dammo d’amore e d’accordo. NON SOLO COOLLIES Fu invece con un certo stupore che, più tardi, una volta stabilito a Nairobi per il lavoro nella rivi- sta, mi resi conto che sia nell’ar- cidiocesi di Nairobi che in quella RELIGIONE & MISSIONE DI GIGI ANATALONI UN FENOMENO NUOVO NELLA STORIA DELLA CHIESA MISSIONE EST-SUD-EST I rapporti tra Asia e Africa sono vecchi di secoli, basati soprattutto sul commercio di schiavi e materie prime. Oggi questi rapporti politico - commerciali conoscono un nuovo boom, difficile da valutare nelle sue conseguenze. In più, dagli anni Settanta, è in atto uno tsunami missionario islamo-cristiano dall’Asia all’Africa. È una realtà di cui ben poco si sa e poco documentata. Queste note guardano il fenomeno solo dal punto di vista cattolico, che vede un numero crescente di missionari asiatici in Africa e i primi missionari africani in Asia. Si sta scrivendo un capitolo nuovo della storia dell’Evangelizzazione. # Nairobi, Santuario della Consolata: una giovane keniana e una indiana danzano il Natale. 88 MC OTTOBRE 2010

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