Missioni Consolata - Ottobre 2010

S e nei villaggi dell'India la discriminazione resta scritta nei luoghi e nelle attività umane, sancita dalle necessità cerimo- niali, perpetuata insieme agli interessi che da sempre la sot- tintendono, quello che inquieta è il suo trasferirsi nelle perife- rie cittadine e l’associarsi a nuove divisioni, come quelle politiche, economiche, di opportunità. La discriminazione si situa in profon- dità nella psiche degli indiani, nell’attestazione – incentivata dai mo- vimenti radicali - che quella indiana non è una società «divisa» (o tanto meno discriminatoria, secondo concezioni occidentali), ma «integrata». Stabilito per ciascuno un ruolo dalla nascita e messo ciascuno in condizione attraverso l’adesione al Dharma, legge eterna di ispirazione divina, di liberarsi da un carico originario di negati- vità nel trascorrere delle esistenze, non esistono scappatoie: la sal- vezza è nella condivisione del sistema castale, nella rinascita su suolo indiano (o, se all'estero, opportunamente santificato), nella partecipazione a cerimonie e riti. Fenomeni che – tanto per capire la loro persistenza e ampiezza – coinvolgono persino fedi «ugualitarie» come il cristianesimo. «Si è sempre cercato di spiegare il fenomeno delle conversioni, perlopiù da popolazioni tribali o fuoricasta, verso cristianesimo, islam e buddhismo come un fenomeno che tendeva alla ricerca di giustizia e uguaglianza... Se questo fosse vero, come spiegare e ancor più accet- tare il permanere di una logica castale dopo la conversione, addirit- tura infiltrando la gerarchia cattolica?», si chiede padre Nithiya Sa- gayam, responsabile per la «Commission e giustizia, pace e sviluppo» della Conferenza episcopale indiana. Nei fatti, oggi quella castale è una logica esportabile, all'interno delle comunità della diaspora indiana, seppure limitata alla vita familiare o del clan, ma fino a non molto tempo fa e in parte ancora oggi per certi gruppi, essa rendeva impossibile addirittura l'uscita dal paese e in certi casi dall'area di origine della casta che ha sovente base professionale. Il giovane Mohandas Karamchand Gandhi, il futuro Mahatma (Grande Anima), tra i primi a chiedere il permesso ai leader del pro- prio gruppo di appartenenza (quello di una sottocasta di profumieri del Gujarat) dovette fare anticamera per mesi prima di ottenere un permesso eccezionale per il suo viaggio di studio a Londra. A quel tempo, eravamo alla fine del XIX secolo, Sikh e musulmani dall'In- dia, privi di vincoli castali e para-castali, avevano già colonizzato l’A- frica orientale e meridionale, creandovi folte e dinamiche comunità, non sempre al sicuro da discriminazioni ed abusi. Ste.Ve. IL SISTEMA DELLE CASTE UN FENOMENO CHE RESISTE AL TEMPO (E AI CONFINI) # OTTOBRE 2010 MC 27 MC ARTICOLI misura maggiore rientrano nel programma «Focus Africa» (4) , elaborato dal ministero per il Commercio con l'estero negli anni 2002-2007 con l'obiettivo di concretizzare nuovi rapporti commerciali con l'Africa sub- sahariana. A fare da apripista, il sostegno finanziario del governo di Nuova Delhi a un gran nu- mero di organizzazioni ufficiali e semi-ufficiali che va sotto il nome di «Assistenza per lo svi- luppo dei mercati», ma non solo. L'Africa è il continente che più di altri rientra nei programmi di cooperazione tecnica ed econo- mica. Il «Pan African e- network» (5) , finanziato e realiz- zato proprio dall'India, è stato determinante per coinvolgere nei progetti indiani 53 paesi afri- cani, in particolare nei settori della tele-istruzione e della tele-medicina. Risultato, un commercio che in valore netto è passato da 5,49 miliardi di dollari nel 2001-2002 ad oltre 20 miliardi nel 2007. Va- lori in crescita, che sottolineano come molti paesi africani rap- presentino uno sbocco impor- tante per l'imprenditoria indiana nei settori turistico, farmaceu- tico, elettronico, IT, dei servizi fi- nanziari e del tessile. Affiancati da una importazione crescente di materie prime: petrolio, pro- dotti metallurgici, cotone, frutta verdura e conservati, prodotti chimici, minerali non ferrosi, gemme, tessuti, oro, nickel e le- ghe di ferro. Una rete di rapporti sempre più stretta che sostiene la richiesta di partecipazione in- diana come membro perma- nente in un futuro Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al- largato. Stefano Vecchia 1 - Tra il dicembre 2007 e l’agosto 2008 nello stato di Orissa ci furono sanguinosi scontri tra gli indù e la minoranza cri- stiana. Questa ha protestato pacificamente anche nel luglio 2010. Fonte: www.asianews.it . 2 - Tecnologia per la gestione e il trattamento dell’informa- zione, soprattutto attraverso applicazioni digitali e pro- grammi software. 3 - Il fenomeno è conosciuto come «land grabbing». 4 - Sul programma «Focus Africa», sponsorizzato dal mini- stero indiano del commercio, si veda il sito: www.eepcin- dia.org . 5 - Sul programma «Pan African E-network» si consulti il sito: www.panafricanenetwork.com. NOTE

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