Missioni Consolata - Settembre 2009

viaggiare, non dico all’estero,ma nella città più vicina. È difficile per chi non sa scrivere o leggere, per chi è malato o per chi non sa nulla del mondo esterno, sentirsi parte di un meccanismo economico che vada al di là dei limiti del proprio villaggio». Mi tornano inmente queste paro- le mentre visito una comunità nella sperduta valle di Tang, nella regione centrale del Bhutan.Nel piccolo di- spensario si assiepano una trentina di persone.Alcune, come l’analfabe- ta Chukie, si sono portate il nipotino per compilare i formulari necessari per ricevere le medicine; altre, come Trishan, hanno dovuto camminare quasi due ore per farsi visitare: «Solo due anni fa avrei dovuto recarmi di- rettamente a Jakar, a quattro o cin- que ore di cammino.Ora abbiamo anche una strada e se troviamo i mezzi possiamo arrivarci in un’ora». VANTAGGI E RISCHI DELLAMODERNIZZAZIONE Trishan è fortunato: è riuscito a separarsi da quel 21% della popola- zione che vive a più di 4 ore di cam- mino dalla prima strada carrozzabi- le. In soli tre decenni, le infrastruttu- re di questa minuscola nazione, poco più grande della Svizzera, so- no state accresciute in modo espo- nenziale. La rete stradale che nel 1974 si sviluppava per 1.300 chilo- metri attorno a Phuntsholing, Paro, Thimphu e Punakha, oggi attraver- sa l’intero paese da est a ovest su 5.000 chilometri di asfalto, permet- tendo un migliore e rapido trasferi- secoli scorsi bastavano le formidabili catene dell’Himalaya a sfiancare o- gni esercito e mantenere salda e in- tegra la cultura drukpa , permetten- do al governo di scegliere gli interlo- cutori con cui interfacciarsi, oggi la modernizzazione ha di fatto fagoci- tato anche questa minuscola nazio- ne nei circuiti di scambi internazio- nali. Le inevitabili aperture al mon- do esterno, iniziate timidamente negli anni ‘60 con re Jigme Dorji Wangchuck e perseguite con più vi- gore dal suo successore, Jigme Singye, hanno costretto i bhutanesi a raffrontarsi con cambiamenti so- ciali mondiali. Nel Tiger Pub di Thimphu le luci soffuse proiettano ombre di ragazzi e ragazze che si sbaciucchiano sor- seggiando una birra; a Paro, in occa- sione di una partita di calcio della Champions League , un bar promette hard rockmusic per tutta la nottata, aWangdue osservo un ragazzo che, indossando jeans Levi’s e una ma- glietta Armani, ha raccolto i capelli meschati in treccine rasta,mentre nei pressi del monastero di Gangtey, nella valle di Phobjkha, diversi mo- naci poco più che tredicenni si pas- sano un paio di sigarette. Viaggiando per il paese noto di- versi centri di aiuto per disintossicati e affetti da Hiv. «Fino a cinque anni fa nessuno sapeva cosa fosse la droga o l’Aids.Oggi è divenuta una piaga sociale,per ora ancora contenuta, ma destinata ad allargarsi» spiega un ragazzo di 29 anni in cura presso il presidio di Thimphu.Piccoli segni, se vogliamo,ma che denotano un S CHEDA REGNO DEL B HUTAN Superficie: 46.640 kmq Capitale: Thimphu Popolazione: 691.000 (stime 2006) Gruppi etnici: bhothe 50%, nepalesi 35%, altri 15% Moneta: ngultrum e rupia indiana (quotata alla pari) Religione: 74,6% buddisti, 25,4% induisti Lingua: dzongkha (ufficiale), dialetti nepalesi e dialetti tibetani Ordinamento politico: monarchia costituzionale, dal 2008, con parlamento eletto dal popolo. Sovrano: Jigme Khesar Namgyal Wangchuck Capo del governo: Jigme Thinley Pil: 1.254 $ Usa procapite (2006) Economia: agricoltura di sussistenza (riso, mais, cardamomo, arance, mele) e limitati sfruttamento delle foreste (tek). Industria poco sviluppata (cementifi- cio e lavorazione dei prodotti agricoli); settore idroelettrico in espansione. mento di persone e merci. Grazie a una politica di capillariz- zazione dei presidi sanitari, i bhuta- nesi vivono inmedia 66 anni, venti in più di quanto ci si potesse aspet- tare solo tre decenni fa. Il sistema scolastico statale, totalmente gratui- to, oltre ad aver ridotto l’analfabeti- smo dal 90 al 25%, ha introdotto l’in- glese, come lingua accoppiata allo dzongha nell’insegnamento di alcu- ne materie, permettendo ai bhuta- nesi di dialogare con il mondo. Ma il Bhutan si affaccia al XXI seco- lo portando con sé anche una serie di incognite che gettano preoccu- pazione nella classe politica. Se nei MISSIONI CONSOLATA MC SETTEMBRE 2009 55 Jigme Khesar Namgyal Wangchuck, giovane re del Bhutan.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=