Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

I lmanifestodeidirittidell’uomo,la «Dichiarazioneuniversaledeidi- rittidell’uomo»del1948,muove dal «riconoscimento della dignità i- nerente a tutti i membri della fami- glia umana, e dei loro diritti uguali e inalienabili». La dignità dell’uomo rappresenta un principio ormai millenario, che, se pur espresso inmodi differenti, è tra- sversale rispetto a varie culture. L’af- fermazione che l’uomo è costruito ad «immagine» di Dio (Bibbia) o l’in- dividuazione dell’uomo come sog- gettomolto «onorato» e oggetto di «preferenza grande» (Corano) o, an- cora, il diretto rapporto tra uomo e Dio nella mitologia makiritare - e gli esempi si potrebberomoltiplicare - intendono esprimere il comune sen- timento del «valore» della persona umana. Si tratta peraltro di una conver- genza, per così dire, vuota di signifi- Quando un principio diventa diritto? Vita, libertà e proprietà sono - secondo Locke - diritti naturali preesistenti il potere. Allo stato, inteso come comunità politica, spetta il compito di garantire i diritti di ognuno. Con Locke matura il tempo per le Dichiarazioni di fine Settecento, quelle della Virginia e della Francia. E la concezione pian piano si affina: i diritti - intesi come posizione giuridica soggettiva - sono tali soltanto se riconosciuti in capo a ciascuna persona, astrattamente considerata. Ma, per trovare una posizione condivisa, il cammino è stato lungo ed è tutt’altro che concluso. La genesi dei diritti umani di Alessandra Algostino A PARTIRE DALLA DIGNITÀ STORIA ED EVOLUZIONE Buenos Aires: madres di Plaza de Mayo sfilano con le foto dei figli, scomparsi durante la dittatura.

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