Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

12 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 I l10dicembre1948l’AssembleaGe- neraledelleNazioniUniteadottala «Dichiarazioneuniversaledeidiritti dell’uomo»:idiritti sonodirittidi chiun- que, ovunquesi trovi. L’approccio liberale si coniuga con quello sociale: all’eguaglianza for- male si accompagna l’eguaglianza sostanziale, la libertà condivide il proprio spazio con la giustizia socia- le. Nel 1966 i Patti sui diritti econo- mici, sociali e culturali e sui diritti ci- vili e politici conferiscono sicura effi- cacia giuridica ai diritti della Dichiarazione; negli anni e nei de- cenni successivi patti internazionali, accordi continentali e costituzioni, arricchiscono e specificano il catalo- go dei diritti. I diritti della persona umana conti- nuano però a scontare le ambiguità connesse alla divisione del mondo in tante sovranità e cittadinanze dif- ferenti, che rendono pressoché ine- sistente la possibilità di una tutela internazionale effettiva, come dimo- strano le difficoltà incontrate nella costituzione della «Corte penale in- ternazionale» ( cfr.articolo sugli Usa ), destinata a sanzionare alcune gross violations, o le differenze fra cittadini «nazionali» e cittadini stranieri. L’uso strumentale dei diritti come coper- tura ideologica anche attraverso o- perazioni definite di ingerenza uma- nitaria inficia il loro carattere univer- sale e amplifica la loro provenienza «particolaristica» (occidentale), favo- rendo la loro lettura in termini di im- perialismo. Infine,ma non ultimo, la globalizzazione economica, nella sua versione dominante neoliberi- sta, ne attacca le radici,dando vita Eleonora Roosvelt, presidente della Commissione, e John P.Humphrey presentano la Dichiarazione universale (1948). L’obiettivo era (è) molto ambizioso: coniugare libertà individuale e giustizia sociale. Ma le ambiguità sono tante. La Dichiarazione del 1948 sottolinea la centralità dell’«io», esaltando la prospettiva individualista a discapito dei «doveri» verso gli altri. Intanto, il quadro va rapidamente modificandosi a causa di vari fattori: le nuove «crociate» (che contengono un’intrinseca contraddizione: violare i diritti umani in nome dei diritti umani); l’enfasi sulla sicurezza (che porta a derogare alle garanzie personali); la globalizzazione neoliberista (che smantella le garanzie sociali e del lavoro). Insomma, la sfida dei diritti non è affatto vinta. Anzi, rimane molto difficile. I diritti dal Novecento ad oggi di Alessandra Algostino LA FORMA E LA SOSTANZA STORIA ED EVOLUZIONE

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