Missioni Consolata - Giugno 2008

MISSIONI CONSOLATA modo il sindaco avrà dovuto spiegare agli attoniti ospiti.La visita successiva, che sarebbe dovuta svolgersi adAyaz- ma per illustrare il progetto di riqualifi- cazione dell’area,è stata prontamente annullata. Lo stipendiomedio di una famiglia di Bezirganbahce si aggira intorno alle 600-650 lire turche,mentre le spese di un appartamento,gas,acqua,elettri- cità e affitto, superano le 750 lire tur- che. Coloro che non possono pagare sono perseguitati dalle banche: se non si paga l’affitto per più di cinque mesi la bancamanda un avviso a do- micilio. Se il debito non viene saldato entro i termini prescritti, l’apparta- mento viene confiscato.«Se una don- na rimane vedova questo è l’inelutta- bile destino che l’aspetta», spiega Cihan Baysal.«Inoltre, la vita in questi quartieri èmolto diversa da quella di comunità all’aperto di Ayazma,dove bastava uscire di casa per incontrare i vicini e far giocare i bambini nei prati. Ora le persone si sentono come pri- gioniere in piccoli spazi al 18° piano di palazzoni di cemento». Case nuove e scadenti Matteo Pasi è un videomaker che, in- sieme aMarcelloDapporto,ha realiz- zato il documentario «Ayazma.Ghetto curdo nel cuore di Istanbul».Una par- te del suo lavoro riguarda i nuovi edifi- ci dove gli sfollati ottengono un ap- partamento, dove tra nonmolto an- che Handan e Ahmad saranno costretti a trasferirsi. «I nuovi edifici nel distretto di Bezir- ganbahce - raccontaMatteo - sembra- no accettabili e vivibili,ma abbiamo potuto verificare che sono costruiti conmateriali di secondo ordine.Con- tinuamente si riscontrano problemi i- draulici e di manutenzione, sia per la singola abitazione che per l’intero condominio.Alcuni condomini anzia- ni buttano la spazzatura dal sesto pia- no perché l’ascensore non funziona per settimane.Diventeranno quartieri discarica,abbandonati a loro stessi e con persone senza alcuna possibilità economica, il cui problema non potrà più essere la questione culturale e po- litica curda,ma la sopravvivenza». ■ MC GIUGNO 2008 65 Ayazma: due piccoli sostengono un cartellone di protesta. (1) Gece è il termine turco per «not- te», kondu significa «costruito». Con il termine gecekondu si intende una casa simbolicamente edificata in una notte, facendo riferimento a un’antica credenza secondo la qua- le un’abitazione non è abbattibile se il tetto viene costruito nell’arco di una notte. In realtà il termine in- dica intere aree nelle periferie delle grandi città, come Ankara, Istanbul e Smirne, dove le case sono state costruite in economia in pochi gior- ni con l’aiuto di parenti e amici, al di fuori dei vincoli urbanistici. Il tut- to per permettere l'inurbamento di persone che altrimenti non avreb- bero casa. Con un atteggiamento pragmatico del governo turco e con le leggi 1948/5218 e 1949/5228 si trasfor- marono numerose abitazioni abusi- ve in strutture legittime, attraverso amnistie sulle costruzioni. Si stima che nella sola Istanbul circa un mi- lione di abitanti vivano in Gecekon- du. In altre parti del mondo sono presenti strutture simili, come le «favelas» brasiliane, che rispetto al- le baraccopoli turche hanno però una più autonoma e autogestita or- ganizzazione sociale. (2) Durante tutto il corso degli anni ’90 almeno 4 milioni di persone hanno abbandonato i propri villaggi d’origine nelle province orientali e sud orientali del paese, in seguito alle operazioni dell’esercito turco in quelle aree. «Guardiani» armati vi- gilavano giorno e notte alle entrate dei paesi in modo che nessuno po- tesse rientrarvi, seguendo le diretti- ve delle autorità turche che inten- devano spopolare le aree curde per indebolirne l’identità culturale e la coesione etnica. Il fenomeno migra- torio che ne è seguito ha ridisegna- to la mappa politica e sociale del- l’intera Turchia, nonché quella ur- bana delle grandi città nella parte occidentale del paese. (3) Partîya Karkerén Kurdîstan (Pkk), in italiano «Partito dei Lavora- tori del Kurdistan», è un partito in- dipendentista curdo di ispirazione marxista, attivo soprattutto nel su- dest della Turchia dove vive la mag- gior parte della popolazione curda. Il governo turco lo considera un’or- ganizzazione terroristica, per que- sto il suo leader Abdullah Öcalan è, dal 1999, l'unico detenuto dell'iso- la-prigione di Imrali. (4) Il piano di riqualificazione urba- na e le relative leggi sono illustrati in modo esaustivo nel numero di maggio 2008 di Missioni Consolata . F OTOGRAFIE : Le foto di Tarlabashi sono di Michelangelo Cocco, quelle di Ayazma di Jean-François Perouse.

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