Missioni Consolata - Giugno 2008

DOSSIER 30 MC GIUGNO 2008 Si sostiene che le multinazionali lavorino meglio degli stati che sono corrotti ed inefficienti.Dubitiamo fortemente del giu- dizio alla pari di Joel Bakan (7), un professore che il fenomeno lo ha studiato bene. Secondo Bakan, lemultinazionali sono uno «strumento che serve solo a creare ricchezza, ed è uno stru- mento estremamente efficace, perché non ha nessun vincolo interno di ordine morale, etico o giuridico che limiti chi o cosa può sfruttare per arricchirsi e far arricchire i suoi proprietari. Il verbo “sfruttare”, secondo il dizionario, significa “utilizzare per i propri fini egoistici o per il profitto”. Nell’ultimo secolo e mezzo, la corporation si è conquistata il diritto di sfruttare gran parte delle risorse naturali del pianeta e quasi tutte le aree dell’attività umana». Difendere e diffondere idee opposte o semplicemente di- verse da quelle vendute dalla globalizzazione del pensiero unico è difficile, a volte impossibile. «Oggi - ha scritto Francesco Gesualdi (8) - non è ammesso pensarla inmaniera diversa dalla logica dominante e chiunque osi utilizzare criteri di analisi e di proposta diversi da quelli mercantili è da eliminare, tramite la derisione o la repressione. Ma mai come oggi è emerso il falli- mento di questo sistema e mai come oggi si è avvertito il biso- gno di avere degli eretici.Delle persone, cioè, che sappiano leg- gere e interpretare le scelte che si stanno compiendo,mettendo bene a fuoco a chi giovano e quali conseguenze sociali ed am- bientali comportano.Delle persone che sappiano smascherare i giochi e soprattutto che sappiano proporre altri modi di fare economia partendo da altre prospettive: la dignità, la serenità personale, la convivialità, la solidarietà, la sostenibilità, la pace, i diritti, l’uguaglianza.La strada è tracciata.Ora ognunodeve lavo- rare dentrodi sé per diventare lui stesso un eretico e soprattutto per far passare le idee dal mondo dell’intelletto a quello dei fatti». «QUESTA» COPERTA È CORTA Come abbiamo cercato di spiegare, la situazione è grave e le prospettive non sono incoraggianti. «L’ottimismo di chi coltiva l’aspettativa di nuovi ritrovati della tecnica capaci di evitare l’abisso verso il quale viaggia la nostra civiltà - l’ottimismo di chi confida che “ prima o poi si inventerà qualcosa ” - non sembra ra- È una «dittatura del mercato» che agisce sempre e comun- que per la convenienza di pochi e, per converso, a scapito della maggioranza. «Il parametro - ha scritto Frei Betto (6) - si sposta dal sociale all’individuale. Una società o un’istituzione è buona nella misura in cui io vengo beneficiato. Non importa se il mio beneficio si realizza a scapito di molti; con l’accumulazione di terre, la concentrazione di redditi». «In nome della libera concorrenza - ha scritto ancora il teo- logo e scrittore brasiliano - si rinuncia al ruolo regolatore dello Stato e del diritto (...). Nella sfera sociale, vale l’internazionalizzazione del mercato come meta fondamentale, senza che siano posti in discussione i suoi fini sociali e politici.Le forze del mercato passano così ad assumere il ruolo di istanze regolatrici dell’insieme della società.E il guadagno,da parte sua, assume il ruolo di mediatore all’interno dei rapporti sociali. Questa sottomissione della politica,del diritto e dell’etica agli in- teressi economici privati mina la possibilità di una convivenza globale fondata sui princìpi e sui valori». «MA NON TI VERGOGNI ? » Ci sono alcuni paesi dell’America Latina (Venezuela e Bolivia su tutti),dove lo stato si è ripreso il controllo delle risorse del sot- tosuolo, sottraendole alle multinazionali ( corporations ) che fino a ieri ne avevano ricavato profitti enormi a discapito delle popo- lazioni locali.Ebbene, lamaggioranza dei mediamondiali (inpri- mis, quelli dei paesi di appartenenza delle multinazionali ridi- mensionate) hanno gridato e gridano allo scandalo per la viola- zione del principio intangibile del «liberomercato». A lato: Francesco Gesualdi nella redazione di MC. In alto: un ghiacciaio in Cile; il problema ambientale è il più grave dei problemi prodotti dal sistema attuale.

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