Missioni Consolata - Maggio 2008

62 MC MAGGIO 2008 TURCHIA erano almeno 40, e costituivano il nu- cleo della socialità e dell’economia locali. In un’atmosfera calda e acco- gliente, il capo famiglia e i figli maschi suonavano, lamoglie cucinava e le fi- glie danzavano.Gli abitanti di Istan- bul e i numerosi turisti erano attratti dallemelodie e dalle danze orientali di famosi musicisti e danzatrici. «Nel 1992,quandoTayyip Erdogan era sin- daco di Istanbul, il Comune e la Poli- zia hanno chiuso le attività, sostenen- do che fossero illegali perché non si pagavano le tasse - spiega Hacer Foggo di Sulukule Platform ,gruppo di attivisti nato dalla Sulukule Romani Culture Solidarity andDevelopment Association -.Gli abitanti sostengono che le tasse venivano pagate regolar- mente, ma che non veniva rilasciata alcuna ricevuta di pagamento». Da allora il quartiere si è spopolato e impoverito, alcune famiglie non possono permettersi di pagare i ser- vizi base come acqua e luce. La disoc- cupazione e il tasso di criminalità so- no aumentati, e l’area si è gradual- mente trasformata in un vero e proprio slum in cui nonmancano prostituzione, spaccio e delinquenza. La storia di Sulukule è ora al capoli- nea: le sue stradine in salita, gli edifici bassi e colorati che si rincorrono lun- go i vicoli fiancheggiati dalle antiche mura, le case in legno e pietra con gli interni variopinti e le decorazioni flo- reali dei soffitti, tra nonmolto rimar- ranno solo nella memoria degli an- ziani e nelle scene del film «Arkadas» di Yilmaz Guney girato nel 1974, o in quelle di «Agente 007.Dalla Russia con amore» del 1963, in cui James Bond si ritrova in una rissa in una Su- lukule dall’atmosfera noir. Per il 2010, quando Istanbul sarà la capitale eu- ropea della cultura e il progetto della municipalità di Fatih sarà completa- to, nell’area ci saranno 480 nuove ca- sette in stile ottomano, un palazzo di uffici, un centro culturale, un hotel e un grande parcheggio. Espropriazioni con la forza Il progetto è stato definito nel 2003,ma è nel 2005 che il Parlamen- to turco approva la legge 5.366 sul recupero e il riutilizzo delle zone sto- riche fatiscenti,meglio conosciuta come «legge sugli espropri». «La leg- ge 5.366 dà tutti i privilegi agli enti lo- cali, mentre gli individui e i proprieta- ri degli immobili non sono considera- ti - spiega il prof.Alper Unlu della Istanbul Technical University , uno de- gli istituti più prestigiosi del paese per gli studi di architettura e inge- gneria -, così i diritti della popolazio- ne rom sono brutalmente calpestati. Si sta verificando una sorta di ingan- no: il progetto è presentato come un piano di recupero socialema in realtà le autorità stannomandando via le persone inmodo poco chiaro. Le basi legali per procedere all’espropriazio- ne e alle demolizioni non esistevano, gli enti locali hanno preso decisioni ad hoc per legittimare gli espropri». Appellandosi a questa legge, il 13 luglio 2006 il Comune di Istanbul, la municipalità di Fatih e il Toki, l’«Amministrazione centrale alloggi», firmano un accordo in cui si rende o- perativo il progetto di recupero di di- verse zone della Istanbul storica, tra cui Sulukule. Lo slogan del progetto è People first .A nulla servono le prote- ste degli abitanti del quartiere, che, non invitati a partecipare all’incontro, si riuniscono davanti alla sede centra- le del Comune di Istanbul.Ong e as- sociazioni per la tutela dei diritti u- mani vengono coinvolte, comincia una vera e propria campagna in dife- sa dei diritti dei residenti rome per la tutela della loro cultura e del loro spazio vitale. La risposta del governo turco arriva nell’ottobre 2006: con un Altra immagine emblematica: bambine di Sulukule giocano tra gli edifici demoliti.

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