Missioni Consolata - Maggio 2008

DOSSIER 38 MC MAGGIO 2008 zioni visive e tattili (sensazione di insetti sotto la pelle). Il sog- getto diventa sempre più aggres- sivo e violento. L A TOSSICITÀ Una dose tossica di cocaina può essere compresa nel range 70-150 mg per una persona di 70 Kg. La dose mortale è incerta e variabile da una persona all’al- tra. I danni, che la cocaina pro- duce alla salute sono molteplici. Innanzitutto, a livello di apparato cardiovascolare, la cocaina au- menta la pressione arteriosa e favorisce l’occlusione delle coro- narie, con conseguente rischio d’infarto. Inoltre produce aritmie (extrasistole, tachicardia, fibrilla- zione). Spesso si riscontrano al- terazioni cardiache in soggetti giovani, facilitate dall’azione tos- sica combinata di alcol e di co- caina; a quest’ultima sono attri- buibili gli infarti in giovane età, in assenza di altri fattori di ri- schio. Per quanto riguarda l’apparato respiratorio, se la co- caina viene fumata, la sua forte azione vasocostrittrice sui tes- suti produce danni sia a livello della mucosa nasale, che tende alla necrosi, sia a livello polmo- nare. Si parla di crack lung , cioè polmone da crack, per descrivere una patologia caratterizzata da dolore al torace, difficoltà respi- ratorie e tosse con emissione di sangue. Bisogna tenere presente che, se si verifica un deficit della capacità respiratoria, ciò signi- fica che c’è un minore apporto di ossigeno agli organi, per cui esso è più necessario, cioè il cer- vello ed il cuore. La cocaina ha la capacità di abbassare la soglia epilettica di un individuo e quindi di scatenare le convul- sioni, che possono ripetersi a in- tervalli sempre più brevi, fino a risultare fatali. In alcuni casi, il disturbo epilettico da cocaina si manifesta con delle assenze temporanee, in cui la coscienza è alterata, confusa e non più vigile. Inoltre, sempre in tema di danni al cervello, i cocainomani presen- tano un rischio di ischemia cere- brale quattordici volte superiore alla norma. In questo caso, la causa può essere attribuita allo spasmo delle arterie craniche, con ridotto apporto di sangue al cervello (quella più frequente- mente colpita è l’arteria cere- brale media), oppure ai microin- farti cerebrali, che sono associa- bili all’uso della cocaina. Quest’ultima può essere causa di TIA, cioè di attacchi ischemici transitori . In cocainomani di lunga data, alcune aree del cer- vello, soprattutto nei lobi fron- tali, ad un esame TAC o PET ri- sultano atrofizzate o di dimen- sioni ridotte e ciò si traduce in un comportamento privo di re- gole morali e di senso comune, caratterizzato da forte impulsi- vità e mancanza di riflessione, cioè, in pratica, una sorta di de- gine, le zone gialle di scarso ap- porto e quelle blu, di apporto cri- tico. In tal modo il cervello va progressivamente in crisi. Inoltre, in carenza di nutrimento, si hanno alterazioni vascolari, che hanno gravi ripercussioni an- che sul sistema cardiovascolare. I PROBLEMI L’uso occasionale della cocaina non presenta grossi problemi (salvo le controindicazioni in caso di ipertensione o di altre malattie cardiovascolari). L’uso cronico, invece, può creare o ag- gravare dei problemi psichiatrici e, come già visto, il soggetto viene colto da mania di persecu- zione. Sono frequenti allucina- Ancora Remolino: un bambino di una famiglia di cocaleros aiuta nel processo di trasformazione.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=